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Siria: sfollati nel nord-ovest soffrono caldo torrido

Più di due milioni di persone ammassate in condizioni precarie

14 luglio, 14:22

(ANSAmed) - BEIRUT, 14 LUG - Gli oltre due milioni di sfollati siriani che, secondo l'Onu, sono ammassati nei campi profughi del nord-ovest, nella regione di Idlib fuori dal controllo governativo e a ridosso del confine con la Turchia, affrontano una nuova estate di caldo torrido.

Come riferiscono organizzazioni umanitarie locali internazionali, è la decima estate (dal 2012) che gli sfollati, provenienti da varie regioni della Siria in guerra, trascorrono in condizioni igieniche e strutturali molto precarie, che rendono ancora più insopportabile le alte temperature.

Mahmud Ahmad, sfollato nel campo di Tell Amin, afferma di essere costretto a fare il bagno, con acqua non corrente, ai suoi figli ogni quarto d'ora per aiutarli a resistere al caldo.

Le temperature percepite a Idlib e dintorni hanno superato nei giorni scorsi i 40 gradi.

Il campo è privo di elettricità e di acqua sufficienti per le oltre 400 famiglie che vi sopravvivono all'interno. Alcune settimane fa una organizzazione umanitaria locale ha potuto consegnare e montare una decina di tende per dei nuclei familiari rimasti a lungo all'addiaccio.

Il campo è noto per essere esposto nei mesi invernali alle rigide temperature, a inondazioni e a smottamenti del terreno seguiti a forti precipitazioni. Un altro sfollato, Ibrahim Issa, racconta al sito Internet della tv irachena Rudaw, di soffrire particolarmente il caldo a causa di una serie di ustioni presenti sul suo corpo e dovute a un incidente del passato.

Secondo l'Onu, dei circa 20 milioni di siriani che costituivano la popolazione nel 2011, anno dello scoppio delle violenze armate, circa 13 hanno dovuto abbandonare le loro case come sfollati interni o profughi all'estero. (ANSAmed).

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