"Va da sé, in particolare dopo due anni di pandemia, che i sistemi sanitari sono servizi fondamentali di cui le persone hanno bisogno per sopravvivere. L'enorme calo dei fondi dello scorso anno si è immediatamente tradotto nella chiusura di ospedali e servizi vitali", ha affermato Lynn Maalouf, vice direttore regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International.
"I donatori internazionali che si riuniranno a Bruxelles la prossima settimana dovrebbero dare la priorità alla garanzia di finanziamenti adeguati per la salute e altri servizi essenziali, poiché milioni di persone affrontano la terribile prospettiva di vedersi negato l'accesso all'assistenza sanitaria nel mezzo di una crisi che sta peggiorando".
L'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha riferito che solo il 25% dei fondi necessari per il settore sanitario siriano era stato assicurato a dicembre 2021, rispetto al 67% a luglio 2021, afferma ancora Amnesty, sottolineando che tutti i medici e gli utenti del sistema sanitario intervistati da Amnesty International hanno affermato di aver riscontrato una carenza di farmaci essenziali, in particolare per le malattie croniche. (ANSAmed).