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Rimpatriati in Francia da campi in Siria 35 bambini e 16 madri

Famigliari di jihadisti Isis, tra di loro c'è anche Emilie Konig

05 luglio, 15:19

La jihadista bretone Emilie Konig La jihadista bretone Emilie Konig

PARIGI - La Francia ha rimpatriato 35 bambini e 16 madri dai campi in Siria dove erano detenuti i familiari di sospetti jihadisti dell'Isis. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Parigi.

"La Francia ha organizzato oggi il ritorno nel Paese di 35 minori francesi che si trovavano nei campi nel nord-est della Siria. Questa operazione comprende anche il ritorno di 16 madri da questi stessi campi", si legge in un comunicato, aggiungendo che i minori sono stati consegnati ai servizi di protezione dell'infanzia, mentre le madri dovranno affrontare un procedimento giudiziario.

I gruppi per i diritti umani hanno a lungo sollecitato il governo francese a riportare a casa circa 200 bambini che sono stati portati nell'allora territorio dell'autoproclamato Stato Islamico dai loro genitori o che sono nati lì durante gli anni dei combattimenti. Sono detenuti in campi gestiti dai curdi nel nord-est della Siria, dove abbondano malnutrizione e malattie.

Uno dei più grandi e sovraffollati è quello di Al-Hol, dove in media muoiono due bambini alla settimana, secondo un rapporto del gruppo Save the Children dello scorso settembre.

Fra le donne rimpatriate c'è anche la jihadista francese, Emilie Konig, secondo fonti vicine al dossier citate dalla France Presse. Originaria della Bretagna, Konig era detenuta in Siria dopo aver passato anni al fianco deIl'Isis, accusata di essere una sorta di "reclutatrice" di nuovi jihadisti per l'organizzazione terroristica. Considerata una delle donne jihadiste piu' note di Francia, la trentasettenne bretone convertitasi all'islam era andata in Siria per arruolarsi con i terroristi del sedicente Stato islamico nel 2012. E' anche accusata di aver incitato a commettere attentati terroristici in Occidente. In Siria Konig ha avuto 5 figli, è vedova due volte, tre dei suoi figli sono stati rimpatriati in Francia nel gennaio scorso. E' oggetto di un mandato d'arresto e dopo la sua convocazione dinanzi a un giudice francese dovrebbe venire indagata e incarcerata, precisano le fonti francesi.

L'annuncio del rimpatrio di questi bambini con passaporto francese è stata accolta con favore dall'associazione "Collectif des familles unies", che aveva chiesto di recente al presidente Emmanuel Macron di "cominciare il suo secondo mandato" all'Eliseo rimpatriando "tutti i bambini francesi" detenuti nei campi curdi del nord-Est della Siria. In una nota, l'associazione "spera" che questo ultimo rimpatrio, il più importante mai avvenuto sinora, "segni la fine della politica abietta del 'caso per caso', che equivale a selezionare i bimbi, separarli dai fratelli e strapparli alle loro madri".

Durante la campagna presidenziale che lo ha condotto all'Eliseo, Macron ha assicurato che la protezione dell'infanzia sarà al centro delle sue politiche. Poco dopo la sua vittoria, a fine aprile, anche Amnesty International si era appellata al neo eletto presidente affinchè rimpatriasse i 200 bambini francesi detenuti in Siria e facesse della protezione dei diritti umani "una priorità " del suo secondo mandato.

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