BEIRUT - Una calma tesa regna stamani a Suwayda, capoluogo del sud della Siria al confine con la Giordania, dove nelle ultime 48 ore si sono verificate nuove tensioni tra parte della popolazione e le autorità locali sullo sfondo della perdurante crisi socio-economica e la penuria di servizi di base. Fonti locali riferiscono all'ANSA dell'intervento delle forze governative all'interno della città e lungo la strada che collega Suwayda con la capitale Damasco, dopo che ieri manifestanti avevano assaltato la sede del governatorato, simbolo del potere centrale, incarnato dal contestato presidente siriano Bashar al Assad.
Il bilancio delle violenze delle ultime ore è di due morti, un civile e un poliziotto, secondo quanto riferito dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. I feriti sono almeno sei.
La Siria è travolta dalla guerra da più di 11 anni. E nonostante la regione di Suwayda sia stata relativamente risparmiata dalle violenze armate su larga scala, che ha invece colpito altre regioni siriane, da anni la città di Suwayda è teatro di ricorrenti proteste, anche violente, da parte di alcuni settori della popolazione. Solitamente chi protesta esprime il malcontento per non essere cooptato nelle reti clientelari collegate a Damasco e che, tra gli altri benefici, distribuiscono servizi di base come acqua potabile, medicine, combustibile per riscaldamento domestico e per alimentare i generatori di corrente in un contesto di assenza dell'elettricità distribuita dallo Stato.