Secondo gli ultimi dati Eurostat riferiti a giugno 2022, il tasso di mortalità in eccesso nell'Ue è sceso al 6,2% rispetto al 7% di maggio e all'11,2% di aprile. Il precedente maggior picco era stato registrato a novembre 2021 (+27%), durante la quarta ondata di mortalità in eccesso da marzo 2020. L'aumento sostanziale dell'eccesso di mortalità coincide in gran parte con l'epidemia di Covid-19, anche se l'indicatore non discrimina tra le cause di morte e non identifica differenze tra sesso o età.
In Portogallo il tasso è balzato al 23,9% a giugno dal 19,2% di maggio e dal 12,5% di aprile. Un dato che sta suscitando vive polemiche nel Paese. Parte della comunità scientifica invita a fare una lettura incrociata dei dati prima di cedere agli allarmismi. Il matematico Carlos Antunes dell'Università di Lisbona, per esempio, in dichiarazioni all'agenzia Lusa ha ricordato che la mortalità in Portogallo aumenta gradualmente dal 2009 a causa dell'invecchiamento della popolazione.
Inevitabile, tuttavia, il dito puntato di molti (a cominciare dal mondo della politica, con il partito di estrema destra, Chega, che ha chiesto un'interrogazione parlamentare) contro l'inefficienza del Servizio sanitario nazionale, finito spesso in prima pagina proprio quest'estate a causa dei reparti di emergenza ospedaliera chiusi per mancanza di personale. Ma torna a galla anche l'annosa questione della povertà energetica dei portoghesi, visto che i decessi aumentano in concomitanza con i picchi di freddo o di calore.
Il Portogallo è uno dei Paesi con il più alto tasso di popolazione vaccinata in Europa, ovvero l'87,33%, secondo i dati della Johns Hopkins University. La Spagna invece è al 86,88% della popolazione vaccinata.
(ANSAmed).