Gli inquirenti cercano di capire se la motivazione che ha spinto ad agire l'aggressore sia di matrice terroristica.
La successione degli eventi è stata riassunta da fonti del Ministero dell'Interno spagnolo: passate le 19 di venerdì, l'uomo poi arrestato è entrato nella chiesa di San Isidro, situata nel centro di Algeciras: lì ha attaccato il parroco della parrocchia locale, lasciandolo sul posto gravemente ferito. Successivamente, l'aggressore si è diretto verso la chiesa di Nuestra Señora de La Palma, a cinque minuti a piedi di distanza. Una volta entrato prima ha "provocato diversi danni", poi ha attaccato il sacrestano del luogo. Questi ha provato a fuggire all'esterno, venendo però raggiunto dalla furia dell'aggressore, che gli inferto vari colpi di machete, uccidendolo sul posto. Stando a fonti di polizia consultate dall'agenzia di stampa Efe, l'uomo arrestato ha circa 40 anni ed è di nazionalità marocchina: informazione non confermata in via ufficiale. Stando a testimonianze raccolte dagli inquirenti, nel momento dell'attacco il sospettato indossava una djellaba, una tunica tipica del Maghreb, di colore nero.
"Non ci sono altre persone coinvolte nei fatti", ha detto all'agenzia Efe da Stoccolma, dove si è recato per un impegno internazionale. il ministro dell'Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, aggiungendo che la polizia ha perquisitoo la casa in cui viveva il sospettato e ha chiesto di attendere i risultati delle indagini prima di "stabilire la natura terroristica o qualsiasi altra natura" dell'attacco di ieri.
(ANSAmed).