(ANSAmed) - TUNISI, 29 NOV - In occasione della 'IV Settimana
della Cucina Italiana nel Mondo' promossa dal ministero degli
Affari Esteri e Cooperazione Internazionale in collaborazione
con il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e
Forestali, si sono svolti in Tunisia il 21 e 22 novembre scorsi
due importanti appuntamenti realizzati dalla rete del Festival
Cerealia.
Al centro del programma proposto dal Festival Cerealia e a
cura della Ride-Aps (Rete Italiana Dialogo Euro-mediterraneo),
Capofila della Fondazione Anna Lindh in Italia, l'educazione
alimentare e la cultura del gusto, le cucine identitarie e il
modello alimentare mediterraneo. Ampio spazio del programma è
stato riservato al progetto sui grani autoctoni di Tunisia, che
vede collaborare i due Paesi sulla valorizzazione delle antiche
tradizioni di coltivazione del grano e la produzione di prodotti
derivati tradizionali. Nel corso del dibattito svoltosi il 21
novembre presso l'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi
intitolato 'Le cucine identitarie quale strumento per rilanciare
l'educazione alimentare e la cultura del gusto' si è parlato di
educazione alimentare ed etica della filiera, opportunità di
occupazione, promozione dei prodotti di qualità e sviluppo
sostenibile. Relatori Paola Sarcina (direttore e ideatore del
Festival Cerealia), Franz Martinelli (presidente della
Gi&Me.Association), Lucio Fumagalli (presidente dell'INSOR) e
Kais Ben Amar (Club Rotary Tunis Méditerranée).
Nell'auspicio di rafforzare la cooperazione bilaterale, il
giorno seguente si è svolto un importante incontro, presso la
sede del Governatorato di Manouba, tra la delegazione italiana e
Raja Trabelsi, governatrice de la Manouba, a cui è stato
consegnato il report del progetto 'Grani antichi di Tunisia',
finanziato dalla Rotary Foundation, delineando le possibilità
per dar vita a forme di collaborazione con il governatorato per
incrementare la produzione di grani autoctoni tunisini, grazie
anche alle iniziative della locale Associazione Irada, che ha
sostenuto e dato vita ad una "société mutuelle" per la
produzione di grano tipo "Mahmoud" su un territorio 100 ettari.
È stata inoltre lanciata l'idea di organizzare in rete con
l'Italia una sezione del Festival Cerealia in Tunisia. Grazie al
progetto del Rotary a Tebourba, a circa 30 chilometri da Tunisi,
è attivo un primo forno per la produzione di pane e altri
prodotti trasformati da grani autoctoni e per il loro
stoccaggio. La presenza economica italiana in Tunisia è solida e
dinamica e la creazione di progetti comuni in ambito di
politiche agroalimentari, ha sottolineato l'ambasciatore
italiano in Tunisia, Lorenzo Fanara, è tra le priorità anche del
governo italiano che si batte per la sicurezza e la
sostenibilità alimentare, tanto più in considerazione della
collocazione geografica e la vicinanza tra i due Paesi del
Mediterraneo.(ANSAmed).