Dal 25 aprile al 2 maggio si svolge infatti il pellegrinaggio a Ghriba - la più antica sinagoga dell'Africa - per la comunità ebraica dell'isola e per i pochi fedeli in grado di compiere il viaggio dall'estero. Per motivi sanitari le festività legate al pellegrinaggio sono cancellate, mentre è consentita la visita e la pratica dei riti religiosi che accompagnano questa ricorrenza. L'ex ministro del turismo René Trabelsi, lui stesso ebreo, era ieri a Djerba con una ventina di turisti francesi e ha dichiarato che nonostante le restrizioni i pellegrini possono ancora offrire le loro preghiere. "Quest'anno preghiamo per il mondo intero", ha detto Trabelsi. A partire da 33 giorni, dopo l'inizio della festa della Pasqua ebraica, il pellegrinaggio attira solitamente un gran numero di fedeli da tutto il mondo.
"Siamo molto felici di poter recitare le nostre preghiere", ha detto Elisabetta, un'anziana parigina. "Non ci sono festeggiamenti quest'anno ma non importa, veniamo per la preghiera. L'anno scorso era impossibile".
La Tunisia, con una popolazione di circa 12 milioni di persone, ha registrato oltre 300.000 casi di Covid-19, inclusi 10.304 decessi. Gli ebrei tunisini sono attualmente circa 1.500.
(ANSA).