In una dichiarazione finale congiunta i ministri degli Esteri di Algeria, Tunisia, Egitto, Sudan, Niger e Ciad di fatto ribadiscono l'importanza di rispettare i risultati delle conferenze di Berlino 1 e 2, nel rispetto della sovranità e unità nazionale e integrità territoriale della Libia, "condannando la continua fornitura di armi e mercenari a formazioni armate, in flagrante violazione dell'embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite, nonché deliberati tentativi seminare divisione tra i libici minando tutti gli sforzi volti a risolvere la crisi in Libia". Durante la riunione è stata anche sottolineata l'importanza di garantire il "coordinamento, allineamento e integrazione" degli sforzi delle Nazioni Unite, dell'Unione africana (Ua), della Lega Araba e dell'Unione europea.
I firmatari hanno quindi chiesto il ritiro di tutte le forze straniere, in conformità con la risoluzione 2.570 del Consiglio di sicurezza e l'accordo per il cessate il fuoco permanente. "I ministri hanno sottolineato la necessità di attuare efficacemente le principali priorità della tabella di marcia concordata, in termini di svolgimento delle elezioni alla data prevista in conformità con la risoluzione 2.570 del Consiglio di sicurezza, i risultati della Conferenza di Berlino 2 e la tabella di marcia emanata dalla Forum di dialogo politico libico, a condizione che le competenti istituzioni libiche pongano le basi legali e costituzionali". "Pertanto, il ritiro delle forze straniere, combattenti e mercenari stranieri, l'unificazione dell'istituzione militare e il raggiungimento della riconciliazione nazionale. Ciò senza danneggiare la sicurezza dei paesi vicini", si legge nella Dichiarazione. I Paesi partecipanti alla riunione di Algeri hanno infine deciso di inviare una delegazione ministeriale in Libia, per esprimere la propria solidarietà al popolo libico e valutare l'andamento del processo politico che precede le elezioni previste il 24 dicembre. La prossima riunione dei Paesi confinanti con la Libia si terrà in Egitto in data da definire. (ANSA).