Riguardo alla nuova squadra di governo, Saied ha sottolineato: "non accetteremo che alcuno interferisca nelle nostre decisioni, le scelte saranno basate sul patriottismo e sulla capacità di successo, lontano da chi ha vampirizzato i tunisini", aggiungendo: "non cederemo a nessun ricatto o intimidazione e chi vorrà sabotarci dovrà affrontare un muro spesso che gli cadrà addosso".
Il nodo rimane il non previsto passaggio in aula per la fiducia, contestato da opposizioni e deputati e bollato come anticostituzionale. Si tratta a tutti gli effetti di un governo del Presidente. Secondo il decreto 117 del 22 settembre, infatti, "il potere esecutivo è esercitato dal Presidente della Repubblica assistito da un Governo guidato da un Capo di Governo". Un gruppo di un'ottantina di deputati ha annunciato di volersi recare oggi in Parlamento per riprendere le sessioni di lavoro e fissare una tabella di marcia che preveda una data per le elezioni anticipate. L'assemblea è chiusa dal 25 luglio scorso quando Saied ha deciso di licenziare il premier Mechichi e sospendere i lavori del Parlamento, revocando anche l'immunità ai deputati, invocando l'art. 80 della Costituzione.(ANSAmed).
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