Durante il suo intervento, Azour ha osservato che i programmi lanciati dall'Fmi per aiutare i Paesi sono una delle tante azioni che "devono essere accompagnate da programmi di protezione sociale, come parte di un approccio globale per preservare la sostenibilità economica". La Tunisia, per esempio, ha diversi punti di forza che dovrebbe capitalizzare, comprese le risorse umane, la vicinanza all'Europa e la presenza di un settore privato attivo. "Si raccomanda di dare maggiori possibilità e opportunità agli imprenditori, di gettare le basi di un ambiente competitivo per il settore privato e di investire di più nel settori tecnologici", ha indicato Azour ricordando che l'Fmi ha sempre dimostrato di voler stare al fianco della Tunisia e di fornirle tutto il supporto necessario.
La Banca Centrale tunisina (Bct) ha recentemente annunciato che le autorità economiche e finanziarie tunisine, rappresentate dal governatore della Bct Marouane El Abassi, dal ministro dell'Economia e della Pianificazione Samir Saied e dal ministro delle Finanze Sihem Nemssia, hanno tenuto un incontro a distanza con una delegazione del Fondo, lo scorso 4 novembre durante il quale sono stati affrontati i temi degli sviluppi economici e monetari in Tunisia e le riforme economiche delineate dalle autorità tunisine, del loro sostegno da parte dei partner internazionali, in particolare dall'Fmi, a seguito di una richiesta ufficiale avanzata dal primo ministro all'amministratore delegato del Fondo. (ANSAmed). (ANSA).