Rsf afferma nella sua relazione che il colpo di mano del presidente Kais Saied, che il 25 luglio ha congelato il Parlamento e si è concesso tutti i poteri (legislativi, esecutivi e giudiziari) "è stato accompagnato da un aumento degli abusi commessi contro la stampa". L'organizzazione cita "la violenta repressione che ha colpito una ventina di giornalisti che seguivano le manifestazioni" di venerdì scorso, compreso il corrispondente del quotidiano francese Liberation.
"Siamo estremamente preoccupati per questo spostamento autoritario che ha un impatto diretto sulla stampa tunisina", ha affermato il segretario generale di Rsf Christophe Deloire, parlando il giorno dopo che una ventina di Ong tunisine hanno denunciato un "pericolo imminente" per la libertà in Tunisia.
"Una stampa libera e indipendente è inseparabile dal futuro della democrazia tunisina", ha osservato, invitando il presidente Saied "a impegnarsi fermamente a preservare e rispettare le garanzie costituzionali della Tunisia e gli impegni internazionali a favore della libertà di stampa".
(ANSAmed).