(ANSAmed) - TUNISI, 14 APR - Le autorità tunisine hanno
deciso di vietare l'esportazione di alcuni prodotti
ortofrutticoli, come patate, peperoni, pomodori e cipolle,
tenuto conto della grande carenza registrata in termini di
approvvigionamento e dell'esorbitante aumento dei prezzi
registrato dall'inizio del mese di Ramadan. Il responsabile
della comunicazione presso il ministero del Commercio, Mohamed
Ali Ferchichi, ha chiarito, in un comunicato all'agenzia Tap,
che tale decisione è stata presa dal ministero verso la fine
della scorsa settimana a seguito della mancanza di questi
prodotti al mercato all'ingrosso, soprattutto durante i primi
giorni del mese di Ramadan, assicurando che si è già registrato
un miglioramento delle importazioni e un graduale ritorno ai
prezzi abituali.
I dati ufficiali pubblicati sul sito del ministero rivelano
che l'aumento dei prezzi ha oscillato tra il 5% e il 62%
rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Quello libico è
il mercato di esportazione più importante per i prodotti
agricoli tunisini, in quanto rappresenta circa il 60% delle
esportazioni di frutta e verdura, principalmente trasportate via
terra. La Libia rappresenta importata dalla Tunisia frutta e
verdura, per un valore di 39,9 milioni di dinari (quasi 12
milioni di euro), seguita dall'Italia per un valore di 3,8
milioni di dinari e dagli Emirati Arabi Uniti con un valore di
1,3 milioni di dinari. Le esportazioni di prodotti agricoli
freschi rappresentano solo lo 0,3% delle esportazioni del Paese.
(ANSAmed).