La notizia del suo arresto aveva suscitato un'ondata di indignazione a Tunisi tra le associazioni di difesa dei diritti civili che da tempo denunciano abusi autoritari e attacchi alla libertà di espressione e di stampa. Il Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt), aveva fin da subito chiesto la liberazione della collega Akacha, arrestata ieri su ordine della magistratura con l'accusa di aver "danneggiato terzi o turbato la loro tranquillità attraverso reti pubbliche di telecomunicazioni", ai sensi dell'articolo 86 del Codice delle telecomunicazioni. In una nota il sindacato dei giornalisti aveva ricordato che Akacha la scorsa settimana era stata ascoltata dagli inquirenti, dopo la presentazione di una denuncia contro di lei da parte del ministero dell'Interno, sullo sfondo di messaggi pubblicati sul suo account Facebook, in cui criticava la direzione del dipartimento. L'11 aprile scorso Akacha aveva affermato su Facebook che il ministro dell'Interno Taoufik Charfeddine avrebbe inviato agenti per attaccarla e minacciarla di stupro. (ANSA) (ANSAmed).
Tunisia: rilasciata la giornalista arrestata ieri
Akacha era stata fermata per post contro ministero Interno
La notizia del suo arresto aveva suscitato un'ondata di indignazione a Tunisi tra le associazioni di difesa dei diritti civili che da tempo denunciano abusi autoritari e attacchi alla libertà di espressione e di stampa. Il Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt), aveva fin da subito chiesto la liberazione della collega Akacha, arrestata ieri su ordine della magistratura con l'accusa di aver "danneggiato terzi o turbato la loro tranquillità attraverso reti pubbliche di telecomunicazioni", ai sensi dell'articolo 86 del Codice delle telecomunicazioni. In una nota il sindacato dei giornalisti aveva ricordato che Akacha la scorsa settimana era stata ascoltata dagli inquirenti, dopo la presentazione di una denuncia contro di lei da parte del ministero dell'Interno, sullo sfondo di messaggi pubblicati sul suo account Facebook, in cui criticava la direzione del dipartimento. L'11 aprile scorso Akacha aveva affermato su Facebook che il ministro dell'Interno Taoufik Charfeddine avrebbe inviato agenti per attaccarla e minacciarla di stupro. (ANSA) (ANSAmed).