(ANSAmed) - TUNISI, 16 GIU - Blocchi e chiusure generalizzate in Tunisia oggi per lo sciopero generale nel settore pubblico proclamato dal potente sindacato Ugtt. In totale sono 159 le amministrazioni e aziende pubbliche interessate, tre milioni i lavoratori coinvolti. Fermi trasporti pubblici, porti e aeroporti, poste, partecipate, anche se il sindacato assicura che verrà comunque garantito un servizio minimo in alcuni enti pubblici e il governo ha minacciato di ricorrere alle precettazioni.
Il più importante sindacato del Paese ha ribadito in una nota le ragioni dello sciopero, chiedendo l'avvio delle trattative con le parti sociali per ripristinare il potere d'acquisto, la cancellazione del contributo straordinario dell'1% a favore delle casse statali per i dipendenti e l'avvio delle riforme nelle imprese pubbliche. La proclamazione dello sciopero generale da parte dell'Ugtt si inserisce nell'ambito del braccio di ferro che lo oppone al presidente Kais Saied, dopo che il sindacato ha rifiutato di partecipare al "dialogo nazionale" nel formato voluto dal capo dello Stato, poiché ritenuto "formale, unilaterale e preconfezionato". Inizialmente l'Ugtt aveva appoggiato le misure straordinarie avviate da Saied nel luglio 2021 ma con il passare del tempo è diventato sempre più critico nei suoi confronti. Il sindacato chiede un nuovo accordo per aumentare gli stipendi pubblici, anche retroattivamente per lo scorso anno, nonostante il forte debito pubblico.
Mentre i suoi oppositori affermano che il sindacato sta ignorando i profondi problemi finanziari del Paese, la leva dell'Ugtt è rafforzata dal fatto che il governo ha bisogno del suo sostegno per accedere a un piano di salvataggio del Fondo monetario internazionale. Il governo ha presentato all'istituto di credito globale un piano di riforma che include il congelamento dei salari del settore pubblico, tagli progressivi ad alcuni sussidi e una ristrutturazione delle società statali.
Ma l'Ugtt, che ha messo in guardia contro le "dolorose riforme" volte a compiacere il Fmi, ha chiesto garanzie che le aziende pubbliche, siano risparmiate dalle privatizzazioni.(ANSAmed).
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