"Nulla mostra che le sue azioni parte di un piano per rovesciare il governo turco", sottolineano i magistrati di Strasburgo che riscontrano anche una violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo sulla libertà di espressione.
Intanto, sono stati tutti rilasciati in libertà condizionata a una settimana dall'arresto i 10 ammiragli turchi in pensione, finiti in manette con l'accusa di minaccia all'ordine costituzionale per aver diffuso una dichiarazione pubblica - firmata in tutto da 104 ex ammiragli - in cui criticavano il progetto del canale artificiale di Istanbul del presidente Recep Tayyip Erdogan e i rischi di una conseguente uscita di Ankara dalla Convenzione di Montreux del 1936, che regola il passaggio tra il mar Nero e il Mediterraneo dagli stretti turchi del Bosforo e dei Dardanelli. L'appello degli alti ufficiali in pensione era finito nel mirino di Erdogan, che li aveva accusati di "golpismo", evocando i colpi di stato del passato in Turchia, legati ad avvertimenti dei militari sotto forma di dichiarazioni pubbliche.
I giudici di Ankara hanno rilasciato gli indiziati dopo gli interrogatori e un primo prolungamento di 4 giorni della loro detenzione cautelare. Per 9 di loro la procura ha chiesto gli arresti domiciliari, mentre per uno un nuovo arresto. Altri 4 non sono stati detenuti per via dell'età avanzata.
Tra gli ex ammiragli incarcerati figurava anche Cem Gurdeniz, teorico della controversa dottrina della 'Patria Blu', più volte citata dallo stesso Erdogan come modello per le ambizioni espansionistiche turche nel Mediterraneo . (ANSAmed).