La svalutazione si era aggravata negli ultimi mesi parallelamente a regolari tagli al proprio tasso di interesse di riferimento (da settembre -500 punti base), ora al 14%, decisi dalla Banca centrale in linea con la visione economica del presidente Recep Tayyip Erdogan. La moneta nazionale debole ha provocato un boom delle esportazioni nel 2021 (oltre $225 miliardi, +32,9% rispetto al 2020) ma anche un diffuso aumento dei prezzi di vari prodotti percepito negativamente dalla popolazione. Gli ultimi dati ufficiali, hanno rilevato un'inflazione del 36% su base annua.
Il governo ha recentemente presentato una riforma per tentare di risollevare la situazione economica garantendo ai cittadini che i depositi in banca di lire turche potranno essere ritirati allo stesso valore del giorno in cui sono stati versati - dopo periodi di 3, 6, 9 o 12 mesi - anche se nel frattempo la valuta nazionale si sarà svalutata. Secondo il provvedimento, sarà il Ministero del Tesoro a pagare agli investitori la differenza.(ANSAmed).