"Abbiamo segnalazioni persistenti di respingimenti, espulsioni collettive e uso eccessivo della forza contro persone lungo questo percorso", aggiunge l'Oim sulla base delle testimonianze raccolte dalle squadre presenti in entrambi i paesi. "Tali azioni non sono in linea e si oppongono agli impegni e agli obblighi degli Stati ai sensi del diritto internazionale e regionale, come la violazione del principio di non respingimento", aggiunge un comunicato dell'Oim pubblicato a Ginevra. L'Oim si dice "preoccupata" per i continui maltrattamenti dei migranti in quest'area, nonostante i ripetuti appelli all'azione: "la strumentalizzazione dei migranti è inaccettabile e salvare vite umane dovrebbe rimanere la priorità numero uno".
Nel 2021 - ricorda l'Oim - quasi 3.500 persone sono morte nel tentativo di entrare nell'Ue attraverso le frontiere marittime e terrestri, un bilancio che fa dell'anno scorso il più mortale per i migranti nella regione dal 2018. "Questo bilancio umano è intollerabile e richiede un'azione e una cooperazione urgenti", aggiunge l'Organizzazione, facendo appello agli Stati affinché collaborino e dicendosi pronta ad offrire il proprio appoggio.
(ANSAmed).