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Carceri:Catanzaro, dipinto ispirato a libro di un detenuto

Carceri

Carceri:Catanzaro, dipinto ispirato a libro di un detenuto

Donata opera studentessa su volume "Dolci (C)reati" di Valenti

CATANZARO, 11 giugno 2021, 14:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sarà esposto nel laboratorio di pasticceria realizzato all'interno della casa circondariale "Ugo Caridi" di Catanzaro su iniziativa della direttrice Angela Paravati, il dipinto realizzato dalla giovane artista Sara Lia, studentessa dell'Istituto alberghiero di Taverna, appartenente all'Iis "Rita Levi Montalcini" di Sersale diretto da Cristina Lupia, ispirato al libro di Fabio Valenti "Dolci (C)reati", edito da Città del Sole.
    L'opera, che era stata già mostrata durante la presentazione della pubblicazione in occasione della fiera del libro Gutenberg svoltasi a Taverna, è stata consegnato alla direttrice del penitenziario dalla stessa autrice accompagnata dalla docente di Lettere dell'istituto Chiara Fera.
    Il libro, curato dall'avv. Ilaria Tirinato con prefazione di Luca Montersino, pasticcere di fama internazionale, raccoglie le tante ricette sperimentate negli anni e racconta la storia di Fabio Valenti, detenuto nel circuito di massima sicurezza che, spinto dalla passione per la pasticceria, ha costruito da sé gli strumenti in cella, fino a quando la sua perseveranza si è trasformata in occasione di riscatto. Il dipinto raffigura un uomo aggrappato a dei palloncini sormontati da dolci prelibati.
    "I sogni - ha detto Sara Lia - quasi sempre aiutano a sollevarci dagli abissi in cui ci troviamo. In questo quadro ho voluto raffigurare un sogno di libertà che si realizza, perché la libertà e la felicità non si trovano in nessun luogo al di fuori di noi. La libertà è anche essere se stessi, e a farci sentire noi stessi è ciò che amiamo e che sogniamo di fare. Io, attraverso il mio sogno -ha concluso - ho voluto rappresentare il sogno di qualcun altro, ed è stato bellissimo".
    Ringraziamo la direttrice dell'istituto penitenziario - ha detto la prof. Chiara Fera - per averci dato l'occasione di vivere un'esperienza significativa, tanto sul piano umano quanto su quello didattico, in cui l'arte e la letteratura hanno incontrato una realtà complessa come quella del carcere foriera di molti spunti di riflessione".
   

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