"Abbiamo esposto le criticità che
ravvisiamo nel Decreto Legge 31/2021, oggi, davanti alla seconda
Commissione del Senato, nel corso dell'audizione
sull'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato
durante l'emergenza Covid19". Lo annuncia, in una nota, il
presidente Francesco Angelino, dell'Associazione Giuridica
Forense, il quale, insieme con le altre associazioni nazionali,
i presidenti del Consiglio dell'Ordine dei Tribunali di Napoli,
Milano, Palermo, Roma e Vincenzo Di Maggio del Consiglio
Nazionale Forense, ha preso parte all'incontro.
"Tra le difficoltà evidenziate - dice ancora Angelino - figura
sicuramente la breve durata tra l'elaborazione della parte orale
e la discussione, come anche la tempistica, di 30 giorni, tra il
superamento della prima prova e la seconda, anch'essa
considerata breve".
Le sedi di residenza, è stato evidenziato, rappresentano un
altro punto di criticità: "sarebbe più opportuno - ha spiegato
Angelino - che ogni candidato svolgesse la prova presso il foro
di appartenenza". L'associazione giuridica forense ha chiesto
anche la simulazione di casi pratici da pubblicare in gazzetta
ufficiale. "In caso di ricorso amministrativo per eventuale
bocciatura - secondo Angelino - è bene fornire una prova
documentale, e dato che si tratta di una prova orale, ci siamo
fatti portavoce della stesura di verbali stenotipici, oltre che
dell'obbligo di motivazione".
"Altra criticità - ha infine affermato Angelino - è
rappresentata dalla dettatura del quesito, che andrebbe a
privare il candidato di altro tempo".
L'associazione, conclude la nota, "provvederà ad inviare una
relazione scritta su tutti i punti critici (per un emendamento)
al fine di trovare una risoluzione per tale esame che tiene
bloccati 25000 praticanti avvocati da oltre un anno".
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