Arrivano le reazioni
negative dei sindaci di Ischia e Procida alla notizia dello stop
alle vaccinazioni di massa annunciato dalla Asl in seguito
all'ordinanza del generale Figliuolo che ha stabilito l'ordine
di priorità per i vaccini. Dice Il sindaco di Procida, Dino
Ambrosino: "Nell'isola aumentano i casi di contagio, se non si
accelera con le vaccinazioni questo scenario continuerà a
ripetersi ad intermittenza. Per questo cogliamo con disappunto
l'ordinanza di Figliuolo che blocca il vaccino di massa nelle
isole minori. Avrebbero potuto far vaccinare in 3/4 giorni tutti
i 6.000 residenti a Procida. Se procediamo di questo passo,
sull'isola saremo tutti vaccinati nel 2022, giusto in tempo per
l'anno della cultura". Ambrosino sottolinea anche che "le
piccole isole sono territori disagiati con comunità per le quali
il diritto alla salute è stato spesso messo in discussione.
Vista la fragilità del nostro sistema di assistenza, non si può
continuare a vaccinare a spizzichi e bocconi: sugli ultra 70,
sui fragili ed altre categorie sensibili siamo in ritardo poiché
è molto impegnativo mandare dalla terraferma personale a
intermittenza. Se invece riuscissimo a vaccinare tutti in pochi
giorni, l'Asl risparmierebbe il tempo delle continue traversate,
e si potrebbe dedicare a pieno regime alle esigenze del
territorio".
Per Enzo Ferrandino, primo cittadino di Ischia, l'isola verde
ha un deficit di copertura sanitaria, la vaccinazione di massa
avrebbe colmato il divario. "C'era già l'intenzione di procedere
anche da noi per fasce d'età ma più speditamente per raggiungere
lo status di isola covid free il prima possibile. Auspico
un'ordinanza specifica per tutte le isole minori d'Italia che
vanno tutelate per le problematiche sanitarie vista la
discontinuità territoriale di cui ancora una volta parrebbe non
si tenga conto nei provvedimenti governativi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA