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Cinema: Bennett Miller, amo l'Italia e Napoli mi stuzzica

Cinema

Cinema: Bennett Miller, amo l'Italia e Napoli mi stuzzica

Ischia Global, regista di Capote: racconteremo Covid tra 50 anni

NAPOLI, 22 luglio 2021, 15:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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''Amo l'Italia e Napoli mi stuzzica: quando l'ho visitata con un tour sotterraneo ho provato sensazioni uniche. Ho avvertito la presenza di storie profonde, tra luci e ombre, vorrei conoscere di più di questa città, studiarla''. Bennett Miller, 53 anni, il raffinato regista newyorkese di 'Capote, a sangue freddo' con Philip Seymour Hoffman, è al 19/o Ischia Global Film & Music festival dove ha ritirato il premio intitolato al celebre scrittore statunitense che nel 1949 visse a Forio descrivendo l'isola 'verde e primitiva' nei suoi reportage. E come Truman Capote, che si era allontanato da New York per rigenerarsi, Miller è entusiasta di Ischia, e dell' Italia in generale. ''Conosco bene il vostro Paese e vorrei viverci, magari quando andrò in pensione''.
    Autore di titoli importanti come 'Moneyball - L'arte di vincere' e 'Foxcatcher' (sull' 'assassinio del lottatore campione olimpico Dave Schultz per mano di un rampollo della famiglia Du Pont), due volte nominato agli Oscar e miglior regista a Cannes, sta lavorando a un nuovo progetto che non vuole svelare: ma sarà ancora una storia vera? "Le storie vere mi interessano - si limita a dire Miller, per qualche settimana in Europa - non mi piace però ridurle a semplice fiction, cerco di mettere in luce i particolari trascurati'. Ha diretto attori come Brad Pitt, Steve Carell, Mark Ruffalo, i suoi film hanno fatto incetta di premi e candidature. A cominciare da Capote, nel 2005, il suo esordio (dopo il documentario The Cruise), che portò all'Oscar uno straordinario Philip Seymour Hoffman, l'amico di gioventù. ''Fu il primo a cui pensai quando questo progetto si concretizzò dopo un lungo periodo di gestazione''.
    La pandemia ha cambiato anche la sua New York, il cinema riuscirà a raccontarci come e quanto sono mutate le nostre vite? ''Ci vorranno almeno 50 anni per parlare degli effetti del Covid, nessuno sa dove stiamo andando, anzi credo che il futuro ci sfiderà, andrà oltre quanto possiamo prevedere noi oggi, siamo sul precipizio di una crisi con effetti inimmaginabili''.
    Bennett Miller ha condiviso il premio Capote 2021 con lo scrittore Erri De Luca.
   

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