"Il governo ha definito il Dpcm che
recepisce il Dm 71 sulla medicina territoriale, pur riscontrando
una forte resistenza dalla Regione Campania, specialmente per la
medicina territoriale. Mi sarei aspettata un'unione maggiore
almeno tra le regioni del Sud - sottolinea la consigliera
regionale Maria Muscarà - in certi casi non sappiamo come
spendiamo i fondi ma soprattutto non ne arrivano proprio,
soprattutto per la Campania".
"Intanto - sottolinea - il governo ha agito direttamente
bypassando il veto della Campania più volte espresso nella
conferenza Stato-Regioni. La battaglia sarà sulla riforma del
piano nazionale entro il 30 giugno, per evitare la perdita di 7
miliardi del Pnrr. Quattro atenei meridionali hanno dovuto fare
ricorso per l'errata suddivisione dei fondi nazionali che
penalizzano il Sud; infatti, io stessa ho portato una mozione
per denunciare che alla Campania, per i "beni culturali" nel
2022, verrà assegnata una cifra che è un quarto del Piemonte,
ovviamente bocciata dal governo Pd-M5s. In quel tavolo
Stato-Regioni c'è davvero qualcosa che non va".
"Se continuano a non arrivare i soldi al Sud - conclude Muscarà
- è proprio il governo ad avere responsabilità gravi. E mentre
si cerca di affossare De Luca per la sua resa, i campani pagano.
Mancano fondi e soprattutto medici, resta il nodo nazionale del
numero chiuso nelle facoltà di medicina, ma a livello nazionale
qualcuno si sta ponendo il problema?"
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