La V Commissione del Consiglio
regionale della Campania, presieduta da Vincenzo Alaia (IV), e
la VI Commissione consiliare permanente, presieduta da Bruna
Fiola (Pd), hanno tenuto un'audizione sul ripristino della
tempestività delle cure e delle esenzioni per malati cronici ed
oncologici
Hanno preso parte all'audizione, tra gli altri, il Presidente
del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero,
l'Assessore regionale al Bilancio, Ettore Cinque, il consigliere
Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde), la consigliera Maria
Muscarà (gruppo misto), la Vice presidente Loredana Raia (Pd),
la consigliera Maria Luigia Iodice (Noi di Centro-Noi Campani),
la capogruppo di FI Annarita Patriarca, il Direttore Regionale
per la Tutela della Salute, Antonio Postiglione, Manuela
Dell'Unto, firmataria della petizione "Malati oncologici e
cronici", Margherita Gargiulo dell'associazione aBRCAdabra,
Fabrizio Capuano di Favo Campania.
"L'obiettivo di questa audizione è quello di fare chiarezza
sulle problematiche relative al ripristino della tempestività
delle cure e delle esenzioni per malati cronici ed oncologici e
sugli effetti della delibera di giunta che ha introdotto i tetti
di spesa mensile di struttura al fine di garantire pienamente
l'accesso alle prestazioni sanitarie per tutti i cittadini. Su
questo tema, la delibera di giunta ha fatto un ottimo lavoro ma
ci sono delle discordanze rispetto a quanto avviene sui
territori, per questo chiediamo che i direttori presentino dei
report in Commissione per aggiornarci sulla evoluzione della
problematica"- ha spiegato Alaia.
"Questa riunione è molto utile perché la Regione sta svolgendo
un lavoro molto importante di riorganizzazione sanitaria, ma
esso va accompagnato con il monitoraggio e con il controllo
degli effetti che essa determina sul piano della cura degli
ammalati e dell'accesso dei cittadini alle prestazioni del
servizio sanitario regionale" - ha evidenziato Oliviero - per il
quale "affrontiamo una problematica per la quale non basta il
profilo tecnico ma occorre un approccio politico che consenta di
rispondere davvero alle esigenze di salute dei cittadini. E'
chiaro che stiamo attraversando una delicata fase transitoria -
ha continuato Oliviero - , che va gestita e governata, a
salvaguardia della salute dei cittadini; in particolare, quando
si parla di analisi cliniche ed esami di specialistica
ambulatoriale presso le strutture pubbliche, bisogna tenere
presente la nostra realtà, ovvero che esse non sono mai state
aperte all'esterno ed hanno anche problematiche di carenza di
personale. Quindi - ha concluso Oliviero - va trovata una
soluzione con urgenza per sostenere l'azione
dell'amministrazione e garantire la cura, la salute e la vita
dei cittadini".
"Condivido quanto detto dal Presidente Oliviero - ha
sottolineato Fiola - perché si può approvare la migliore
delibera, sul piano tecnico, ma se essa determina come effetto
l'impossibilità di accedere alle prestazioni sanitarie, ciò
significa che bisogna correggere il tiro e farlo in fretta per
garantire il pieno funzionamento della rete oncologica e la
piena presa in carico dei malati. Inoltre, se gli indirizzi
politici-amministrativi dettati dalla giunta regionale devono
essere attuati dai direttori generali, l'operato di questi
ultimi deve essere rispondente agli obiettivi fissati e vanno
anche valutati in base al raggiungimento o meno di essi" - ha
sottolineato Fiola.
"Fino alla delibera regionale n.599 del 28 dicembre 2021,
nonostante fossi stata colpita da un tumore, mi sentivo
fortunata ad essere curata in Campania e in Italia, perché gli
esami e le cure erano tempestivi e mi sentivo abbracciata dalla
nostra sanità, dopo l'approvazione di questa delibera il peso
drammatico della malattia si è moltiplicato a causa della
impossibilità di accedere agli esami, come la tac e la pet, in
assistenza diretta, che sono fondamentali per la prevenzione e
per la cura del cancro" - ha spiegato Dell'Unto.
"Le problematiche dei pazienti fragili, cronici, oncologici,
sono al centro dell'attenzione di questo governo regionale - ha
detto Cinque - e siamo qui perché ci mettiamo la faccia e per
spiegare ciò che la Regione sta facendo per migliorare il
sistema sanitario in Campania. Il vero problema è che il
paziente oncologico non deve risolvere da solo i propri problemi
presso il privato accreditato, ma deve essere preso in carico da
una struttura pubblica, la quale deve provvedere a tutto ciò che
serve per la sua cura - ha sottolineato Cinque - ;la delibera n.
599, integrata e sostituita dalla delibera n.215 di inizio
maggio, con la quale sono stati aggiunti ulteriori 33 milioni di
euro per la specialistica presso il privato accreditato e corsie
preferenziali per i malati oncologici. Ogni anno la Regione
spende 560 milioni di euro per i contratti con i privati per la
specialistica ambulatoriale - ha proseguito Cinque -, noi siamo
la terza regione d'Italia che spende di più per il privato
accreditato, molto forte e molto attivo, con il quale, da anni,
davano tetti di branca per la laboratoristica, per la
radiodiagnostica, etc, a cui tutti attingevano, questo
meccanismo creava la corsa da parte dei privati ad erogare
prestazioni e il budget cominciava ad esaurirsi ad ottobre, poi
ancora prima a settembre, poi addirittura a luglio. Con la
delibera n. 599, i 560 milioni originari sono stati confermati,
anzi, ne abbiamo aggiunti ulteriori 33, ma abbiamo stabilito di
dare ad ogni centro il suo budget e lo abbiamo mensilizzato e ne
vedremo gli effetti positivi nei prossimi mesi di settembre,
ottobre, novembre, dicembre, nei quali i privati continueranno
ad erogare le prestazioni, a differenza del passato. Rispetto a
cambiamenti così importanti, è naturale che sia necessario un
periodo di assestamento per affinare meccanismi operativi" - ha
spiegato Cinque.
"Il vero problema che questa impostazione ha fatto emergere è
che le nostre strutture pubbliche devono produrre di più e
prendere in carico davvero il paziente - ha evidenziato
l'assessore regionale al Bilancio - , in particolare, per quanto
riguarda i laboratori di analisi ed, in particolare, le analisi
che vengono fatte nei giorni precedenti il ciclo chemioterapico,
approveremo in Giunta un provvedimento cosiddetto "day service"
della chemioterapia in modo tale che le strutture pubbliche
abbiano l'obbligo di erogare tutte le prestazioni legate al
trattamento dei tumori".
"Inoltre - ha proseguito Cinque - per quanto riguarda il Cup
unico regionale, che già è attivo per tutte le strutture
pubbliche, in esso, a brevissimo, confluiranno le prestazioni
del privato accreditato".
"L'idea della giunta regionale di modificare lo status quo per
razionalizzare il sistema e porre fine alle speculazioni
economiche sulle spalle dei malati è giusta ma si è fatta
un'operazione senza prepararsi all'ondata di ritorno, che è
stata pagata dai malati" - ha detto il consigliere Francesco
Emilio Borrelli (Europa Verde) -, adesso la realtà è che già dal
secondo giorno del mese i tetti di spesa sono esauriti e i
malati sono costretti a pagare le prestazioni sanitarie con il
paradosso che, prima i tetti di spesa si esaurivano a fine anno;
adesso a inizio mese, ma non sono state preparate delle
contromisure a tutela dei cittadini. Quindi, o si fa
retromarcia, strutturando meglio il sistema o una parziale
retromarcia perché oggi tutti i cittadini, oncologici e non,
sono costretti a pagare la analisi e gli esami e, quadi sempre,
a rinunciare alle cure e alla prevenzione".
"Quando si fa un cambiamento organizzativo, bisogna utilizzare
un percorso che preveda un monitoraggio preventivo della
situazione perché la gente non può attendere un esame decisivo
per la propria vita - ha aggiunto il consigliere Francesco
Picarone (Pd) - , in questa ottica è bene aver responsabilizzato
i direttori generali, che hanno il dovere di non sprecare spesa
e di raggiungere i migliori obiettivi, quindi, non bisogna
fermare i cambiamenti organizzativi, ma non possiamo consentirci
che una decisione che deve migliorare la situazione sanitaria,
nella fase intermedia, provochi danni alla salute dei
cittadini".
"Non si può correggere il tiro senza avere prima un piano b - ha
sottolineato la consigliera Maria Muscarà (gruppo misto) -
perché questa delibera di Giunta sta provocando dei danni enormi
alla salute dei cittadini che stanno rinunciando alle cure e
alle prevenzione perché non hanno i soldi per pagare i costosi
esami previsti per la cura e la prevenzione dei tumori. Sono
passati otto mesi da quando è stata adottata questa delibera,
che ha sconvolto il sistema, adesso bisogna dare una risposta
correttiva veramente concreta".
"Ci deve essere un sistema che prenda totalmente in carico i
pazienti oncologici, e, contemporaneamente, bisogna lavorare sul
monitoraggio del privato accreditato, sul quale non vanno fatte
generalizzazioni, occorre un sistema sanzionatorio, sia per il
privato accreditato che per il pubblico, includendo il
raggiungimento degli obiettivi da parte dei direttori generali
per verificare, anche nel medo termine, se le loro azioni sono
davvero performanti e vanno nella direzione indicata dal
Presidente De Luca anche nella sua veste di assessore alla
sanità. Inoltre, bisogna aggiornare questo tavolo a breve per
verificare i progressi in atto e per garantire la piena tutela
dei pazienti oncologici e di tutti i cittadini della Campania"
- ha detto la Vice presidente Loredana Raia (Pd) -
"La problematica dei tetti di spesa mensili investe anche il
ruolo dei medici di base, chiamati a mediare tra i pazienti e le
problematiche insorte nelle strutture private accreditate, e
tale importante funzione va tutelata e valorizzata a tutela dei
pazienti" - ha detto la consigliera Maria Luigia Iodice (Noi di
Centro-Noi Campani).
"La verifica della approvazione di un provvedimento si fa ex
ante e non ex post - ha evidenziato la capogruppo di FI Annarita
Patriarca - così come è accaduto per la delibera 131
sull'autismo, anche con la delibera 599 sui tetti di spesa
mensili di struttura, si sono prodotti effetti negativi che
andavano previsti ed evitati. Ciò è grave perché impatta non
solo sulle cure dei pazienti oncologici, ma anche sulla
prevenzione oncologica".
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