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8 Marzo: al Policlinico Federico II apre Centro antiviolenza

A Napoli installata anche panchina rossa

(ANSA) - NAPOLI, 08 MAR - Un'equipe multidisciplinare, una rete di servizi interni specializzati e la diretta collaborazione con i centri territoriali. Sono le caratteristiche del Centro Antiviolenza da oggi attivo al Policlinico Federico II presso il Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico dell'Azienda. Un percorso diagnostico terapeutico assistenziale che ha l'obiettivo di fornire una risposta immediata alle donne vittime di violenza, ma anche garantire un servizio di presa in carico globale che tenga conto della sfera psicologica, della tutela dei minori, degli aspetti medico-legali. E in occasione dell'apertura, proprio nel prato antistante l'edificio 9, è stata posizionata una panchina rossa.
    "In quest'anno così complesso a causa della pandemia - dice Maurizio Guida, referente del Centro Antiviolenza dell'Azienda - c'è un netto incremento delle varie forme di violenza di genere: da quella verbale a quella fisica o sessuale. Ed è per questo che abbiamo pensato ad un percorso completo che può contare su una consolidata rete di servizi specialistici interni grazie alla sinergia con le nostre unità di psicologia, pediatria e medicina legale e stiamo implementando una forte collaborazione con i centri territoriali per garantire la continuità dell'assistenza e l'idoneo supporto per un reinserimento progressivo delle vittime nella quotidianità''. Il personale addetto al Centro è stato formato ed ha conseguito il titolo idoneo rilasciato dall'Istituto Superiore di Sanità, e attraverso un processo di formazione a cascata sui temi della violenza di genere, estenderà le proprie conoscenze ad altri professionisti sanitari in modo da costituire un team esteso in grado di fronteggiare situazioni di emergenza. Tra i compiti dei sanitari: fornire agli inquirenti documentazioni puntuali rispetto allo stato delle vittime e alle circostanze appurate ed effettuare la valutazione del cosiddetto 'rischio futuro', cioè fare il calcolo, con appositi punteggi, delle condizioni che predispongono la ripetizione delle violenze. Le donne che si recheranno presso la struttura avranno una corsia riservata di accesso al pronto soccorso in virtù dello specifico codice giallo e disporranno di locali riservati e di strumentazioni specifiche. Il team del Policlinico utilizzerà kit monouso completi, comprendenti le buste da sigillare per l'Autorità giudiziaria e gli indumenti da fornire alle donne in cambio di quelli utili per le indagini. E per i loro figli è prevista un'accoglienza speciale, fino al cosiddetto ricovero sociale, che garantisce alla vittime una completa separazione dall'autore delle violenze, quando sia un congiunto o un convivente. ''La violenza non può essere mai banalizzata, sminuita, giustificata.
    Va intercettata tempestivamente- sottolinea Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II- abbiamo il dovere di dare risposte immediate alle vittime di violenza e dobbiamo tutelare le donne attraverso una presa in carico globale, ponendo al centro del nostro operato il loro benessere e quello dei loro figli. Il punto di forza del percorso che abbiamo realizzato è la capacità di dialogo tra le diverse unità e la rete multidisciplinare interna già collaudata che costituiranno un'inestimabile ricchezza per l'efficacia del percorso''. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri, Giovanni Melillo, procuratore della Repubblica di Napoli, Matteo Lorito, Rettore dell'Università Federico II, Luca Leccese, capitano dei carabinieri. (ANSA).
   

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