Quotidiano Energia - “Inquadrare le comunità energetiche come pilastri di un nuovo sistema energetico resiliente, capaci, grazie alla valorizzazione del ruolo delle risorse rinnovabili, di accelerare il processo per conseguire gli obiettivi verso la transizione verde”. È questo l'obiettivo della Lombardia contenuto nella comunicazione presentata lunedì 2 luglio in Giunta sulle attività condotte in materia di comunità energetiche e delle relative prospettive di sviluppo nella Regione.
Le direttive “Renewable Energy Directive 2018/2001”, cosiddetta Red II, e “Directive on common rules for the internal market for electricity 2019/944” – i cui D.Lgs di recepimento sotto peraltro attesi in settimana in Cdm – individuano nelle comunità energetiche uno “strumento per consentire ai consumatori di assumere un nuovo ruolo nel settore dell'energia divenendo partner attivi che partecipano alle fasi del processo produttivo e di utilizzo dell'energia”.
In questo quadro, la Lombardia - spiega l'assessore a Enti locali, Montagna, Piccoli Comuni e Risorse energetiche, Massimo Sertori – “attraverso l'assunzione di atti normativi, intende promuovere le comunità energetiche attraverso azioni di sostegno tecnico ed economico volte a facilitare la loro costituzione e la realizzazione di impianti e configurazioni che consentano vantaggi per le comunità locali".
La comunicazione illustrata in Giunta - continua Sertori – “risponde alle importanti istanze che provengono dal territorio per una transizione energetica sostenibile e che mirano alla costituzione di comunità dell'energia. In linea con le finalità sociali, economiche e ambientali che questo strumento persegue, coinvolgendo enti locali, cittadini e imprese".
"L'azione locale - conclude l'assessore - diviene il perno della transizione del modello di produzione e uso dell'energia e le comunità il nuovo nucleo di sostenibilità energetica con l'attivazione sul territorio lombardo di un potenziale di 3.000/6.000 comunità".
Avviate in via sperimentale dal Milleproroghe 2019 nelle more del recepimento della Red II, le comunità energetiche sono state sinora regolate a livello regionale dal Piemonte, dalla Puglia e dalle Marche. Da ultimo si è attivato il Veneto, presentando un Ddl a fine luglio.