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Recovery: ecologisti, garantire dibattito pubblico su opere

"Non rallentano l'iter, vero problema sono progetti fatti male"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 16 APR - Garantire il dibattito pubblico su tutti i progetti di opere nel nostro Paese e rafforzare la macchina amministrativa che deve approvarli. Lo chiede il Manifesto per il dibattito pubblico sulle opere della transizione ecologica, promosso da Legambiente, Greenpeace, Wwf, Acli, ActionAid, Arci, Casa Comune, Cittadinanzattiva, Fridays for future, Gruppo Abele, Libera, Link Coordinamento Universitario, Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti. Il documento verrà inviato al premier Mario Draghi e ai ministri Roberto Cingolani ed Enrico Giovannini.

Nel Manifesto, le 14 associazioni affermano che "in Italia l'informazione dei cittadini e la partecipazione ai processi decisionali per l'approvazione di progetti non è garantita.

Nella scorsa legislatura è stata approvata la procedura di dibattito pubblico per le nuove opere pubbliche", ma "le soglie dimensionali previste per far scattare l'obbligo sono troppo elevate, per cui non si applica neanche per i progetti di autostrade, centrali a gas, elettrodotti o gasdotti". Inoltre "lo scorso anno con il Decreto semplificazioni si è data la possibilità di derogare fino al 2024 dalla procedura di dibattito pubblico" "L'errore - spiegano le associazioni - sta nel pensare che sia proprio la partecipazione a rallentare l'iter delle opere, quando piuttosto è il contrario. I progetti fatti bene hanno tutto da guadagnare da un confronto pubblico che permetta di spiegare le scelte, di rispondere a dubbi e domande, di approfondire gli aspetti ambientali e paesaggistici".

Secondo le associazioni "il problema dei tempi di approvazione delle opere in Italia dipende spesso dalla scarsa qualità di molti progetti presentati. L'iter di valutazione ambientale è spesso rallentato, costretto a fermarsi perché mancano analisi, non si è proceduto al vaglio comparativo delle alternative a minore impatto e all'Analisi Costi Benefici".

(ANSA).

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