I piani per il futuro del Gruppo Italiana Coke scommettono sulla diversificazione. Accanto alla produzione e alla vendita di coke, anche una maggior produzione di energia rinnovabile e l’economia circolare. “Con tre cose, cioè maggiore disponibilità di liquidi con le norme messe a disposizione di tutte le aziende in questa fase, sistemare il futuro di Funivie con la collaborazione del Ministero dei Trasporti e rendere stabile la piena capacità produttiva vendendo stabilmente coke alle acciaierie italiane, si può mettere definitivamente in sicurezza l’azienda, la 64 esima della Liguria. Una volta superata l’emergenza Covid potremo concentrarci sulla crescita del gruppo (Italiana Coke, Terminal Alti Fondali Savona e Funivie spa, ndr) e dare una mano anche allo sviluppo del territorio” spiega Paolo Cervetti, ad di Italiana Coke.
“Si deve pensare anche alla crescita perciò c’è un piano di diversificazione per potenziare e sviluppare da un lato quanto avviato anni fa con la centrale di cogenerazione e dall’altro fare leva sul nostro notevole know how per entrare nel circuito dell’economia circolare. Tra l’altro la Valbormida ha numerose aziende attive nel settore, e potrebbe diventare il distretto italiano dell’economia circolare”.
L’emergenza Coronavirus non ha bloccato l’attività di Italiana Coke, ma se la produzione è proseguita, si sono fermati molti clienti in Italia e in Europa, mentre per fortuna non negli Usa. Tuttavia la situazione per l’azienda - in concordato di continuità dal 2016 e con Funivie, società del gruppo, azzoppata dal maltempo che ha fermato gli impianti - è complessa. “L’ultimo bilancio approvato, di giugno del 2019 si è chiuso in utile, con un Ebitda per la prima volta a livello di quanto previsto nel piano e un mercato finalmente diversificato con la saturazione della capacità produttiva; anche la semestrale di dicembre era positiva. Dopo 3 anni di grande fatica la “foto” di dicembre diceva che ci siamo rimessi in piedi con i nostri mezzi. Nel frattempo a novembre sono arrivate le frane e sono crollati due piloni di Funivie, e a febbraio è scoppiata la pandemia. Navighiamo fra le difficoltà ma abbiamo dimostrato che pur con i nostri limitati mezzi siamo arrivati a buon punto; se potessimo fare sistema con le aziende italiane e la pubblica amministrazione potremmo guardare avanti e accelerare il progetto di sviluppo impostato”.
Intanto sono in arrivo i soldi del finanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico per i lavori di ambientalizzazione della cokeria terminati nel 2013, che comprende un prestito agevolato da 15 milioni di euro e 1,7 milioni a fondo perduto. “Il sistema bancario ha garantito che una prima consistente tranche sarà sul conto a maggio – spiega Cervetti –, contestualmente stiamo richiedendo i finanziamenti Covid: questo consentirà di superare la pandemia e di avviare il percorso di restituzione ai creditori chirografari”.
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ITALIANA COKE