Figurano diversi centri diagnostici
riconducibili alla famiglia Cesaro tra i destinatari dei 15
provvedimenti antimafia interdittivi emessi ieri dalla
Prefettura di Napoli nei confronti di altrettante imprese
operanti nei settori della sanità privata, lavori restauro,
impianti elettrici, trasporti e onoranze funebri. Imprese, con
sede nell'Area Stabiese e nell'area al Nord di Napoli.
Tra le imprese della sanità figurano anche alcune società del
gruppo Igea, il noto centro diagnostico di cui e' titolare
Antimo Cesaro, quest'ultimo, fratello del senatore Luigi Cesaro.
Antimo, insieme ai fratelli Aniello e Raffaele, è tra i
destinatari di alcune misure cautelari emesse a fine giugno dal
gip di Napoli su richiesta della DDA nell'ambito di un'inchiesta
su presunte collusioni, a Sant'Antimo (città natale dei fratelli
Cesaro), tra criminalità organizzata e politica.
In quell'occasione venne anche chiesta, ma rigettata dal
giudice, una misura cautelare per il parlamentare nei confronti
del quale la Procura ipotizzava il concorso esterno in
associazione mafiosa.
"Rimaniamo attoniti - ha commentato Fabio Gino Fulgeri che
insieme con il penalista Claudio Botti difende l'imprenditore
Antimo Cesaro - perché l'azienda è un'eccellenza sia in campo
sanitario, per la qualità della strumentazione e per i servizi
offerti, e non ha cointeressenze camorristiche, come era stato
accertato dal gip quando ha rigettato la richiesta di sequestro.
Ovviamente impugneremo davanti all'autorità amministrativa il
provvedimento e confidiamo che la Prefettura voglia consentire
l'esercizio provvisorio dell'azienda nella quale lavorano circa
70 famiglia, che rendono un servizio importante alla
collettività".
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