(ANSA) ROMA, 21 AGO - "Abbiamo più volte sostenuto, con amarezza, ma anche con speranza, che la pandemia possa trasformarsi in opportunità.
Riceveremo infatti dall'Unione Europea circa 209 miliardi di euro, uno dei maggiori stanziamenti pubblici di risorse dal dopoguerra ad oggi.
Ci aspetteremmo un brulicare di idee, di pareri, di conflitti, ci aspetteremmo che la politica, gli imprenditori, i sindacati facessero ipotesi, presentassero progetti, illustrassero in modo chiaro e trasparente cosa si può fare di quella parte dei fondi che andranno a finire in Sicilia e nel Meridione.
Invece assistiamo ad un inquietante e assordante silenzio, sia a livello nazionale, sia, ancora di più, a livello regionale siciliano.
Non una voce, non un'idea, non un progetto che non sia un vecchio, decrepito, superato e bocciato tunnel al posto di un progetto Ponte definitivo, che ha superato il vaglio ambientale, sismico, eolico e strutturale sia in Italia che in Europa e negli Stati Uniti e i cui i cantieri potrebbero essere aperti fra pochi mesi.
Quello che sogniamo è che la pandemia possa rappresentare il tracciato, la linea di demarcazione tra vecchia e Nuova Sicilia, tra zona povera e depressa ad area di sviluppo ad alto potenziale di crescita e benessere, da zona rischio a regione sicura e affidabile.
Infine da regione senza futuro a capitale del Mediterraneo e piattaforma logistica delle merci, dove cambiamento e progresso si mescolano con antiche storie e tradizioni.
È su questo che vogliamo incontrare i giovani, vogliamo parlare con loro proprio di questo, affinché l'assordante silenzio della politica si trasformi in un chiacchiericcio sempre più forte, in un grido di riscossa, in progetti, in idee concrete, in fermento e che si segni una profonda linea di demarcazione tra Sicilia terra di mafia e Sicilia terra di sogno e di progresso, tra passato e futuro della Sicilia e dei siciliani. Lo scrive Salvatore Giunta, Consigliere Nazionale Unità Siciliana LE API.
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