Si è svolta ieri in tutta Italia, la
prova di ammissione dei medici alle Scuole di specializzazione
di area sanitaria. Alla prova di ammissione, per
l'organizzazione logistica della quale sono state coinvolte 40
Università sedi di scuole di specializzazione mediche, hanno
preso parte 23.756 partecipanti, su un totale previsto di circa
25.259 candidati iscritti alla prova. La prova, della durata di
210 minuti, ha previsto la soluzione di 140 quesiti e si è
svolta in via telematica secondo le previsioni del bando. La
graduatoria verrà approvata in data 5 ottobre 2020, con avvio in
pari data delle scelte da parte dei candidati.
La prova - rende noto il ministero dell'Università - si è svolta
regolarmente, nel rispetto delle disposizioni nazionali relative
all'emergenza sanitaria finalizzate al contenimento della
diffusione del Covid-19 e garantirà l'immissione in specialità
di 14.455 medici già dal 30 dicembre, data di inizio delle
attività didattiche, così come previsto dal bando di concorso. I
candidati che hanno sostenuto la prova concorrono su 14.455
posti in specialità, secondo quanto previsto dal decreto, con la
distribuzione dei posti presso le Scuole di specializzazioni
mediche finanziati con risorse statali, regionali e provenienti
da altri enti pubblici e/o privati e di quelli riservati alle
categorie previste dal decreto legislativo 368/1999.
I contratti di formazione medica specialistica per il 2019/2020
sono stati sensibilmente aumentati rispetto allo scorso anno -
ricorda il ministero -, anche per effetto dell'adozione di
recenti provvedimenti normativi adottati in fase emergenziale
(decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 - decreto Rilancio,
convertito con la legge 17 luglio 2020, n. 77), per un totale di
14.455 a fronte degli 8.776 dello scorso a.a. 2019/2020. Di
questi, 13.400 sono finanziati con risorse statali (erano 8.000
l'anno scorso), 888 con fondi regionali (a fronte dei 612 dello
scorso anno accademico), 167 con risorse di altri enti pubblici
e/o privati (per il 2018/2019 erano 164). Per quanto riguarda,
invece, i posti riservati: 486 sono previsti per i medici
dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale e 39 i posti alle
esigenze del Ministero della Difesa.
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