L'83% dei bambini e dei ragazzi di 15
Paesi diversi afferma di essere quotidianamente testimone degli
effetti del cambiamento climatico o delle disuguaglianze sul
mondo che li circonda, o di entrambi. È quanto emerge da
un'ampia consultazione di Save the Children, l'Organizzazione
internazionale che da oltre 100 anni.
Il questionario, diffuso dall'Organizzazione tra maggio e
agosto di quest'anno a oltre 42.000 bambini e ragazzi di 15
Paesi, tra cui anche l'Italia, fa parte di una serie di
consultazioni più ampie che hanno coinvolto più di 54.000
bambini e ragazzi in 41 diversi Paesi. I bambini e i ragazzi da
ogni regione del mondo hanno condiviso le loro osservazioni e le
loro esperienze sui cambiamenti meteorologici e le catastrofi
naturali descrivendo nel dettaglio i danni e i pericoli che
queste provocano nelle loro vite e in quelle degli altri.
La maggior parte degli intervistati (73%) ritiene che gli
adulti - compresi i governi, le imprese e i leader delle
comunità, molti dei quali parteciperanno alle riunioni del G20 e
della COP27 - dovrebbero fare di più per affrontare questi
problemi. In Italia, i partecipanti alla consultazione (317 di
età compresa tra i 10 e i 25 anni) identificano nelle ondate di
calore estremo (78%), nella siccità (68%) e negli incendi (44%)
i principali disastri climatici che colpiscono la propria
comunità. I 2/3 vedono chiaramente un peggioramento nella
condizione delle famiglie di accedere a beni essenziali, quali
vestiti e carburante e il 53% un peggioramento nell'accesso ad
acqua pulita. Inoltre, Il 91% ha dichiarato di notare un
peggioramento in Italia per quanto riguarda i cambiamenti
meteorologici e l'84% per il degrado ambientale. Inoltre, i
partecipanti hanno indicato tra i gruppi più colpiti dal
cambiamento climatico e le disuguaglianze economiche coloro che
vivono in condizioni di povertà. Ben il 90% degli intervistati
nel nostro Paese ritiene che gli Stati debbano lavorare insieme
per fronteggiare il cambiamento climatico e le disuguaglianze
economiche.
"I bambini stanno sopportando il peso maggiore della crisi
climatica e delle disuguaglianze. I loro punti di vista, le loro
azioni e le loro richieste di cambiamento sono tra le più audaci
e tenaci. Il loro diritto a partecipare alle decisioni che li
riguardano è sancito anche dalla legge internazionale sui
diritti dell'infanzia. Molti di quelli con cui ci siamo
confrontati sono frustrati dal fatto di essere ignorati e
ritengono che i governi, le imprese e gli adulti delle loro
comunità non stiano facendo abbastanza", ha dichiarato Inger
Ashing, CEO di Save the Children International.
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