Le vicende del maresciallo dei
Carabinieri Camillo Neviani, che salvò molti ebrei e aiutò due
di loro a sposarsi nonostante la deportazione, la dichiarazione
di Chieti quale "città aperta" e la storia dei partigiani della
Banda Palombaro: sono alcuni dei temi affrontati dagli studenti
dell'Istituto Tecnico Industriale Statale "Luigi di Savoia" di
Chieti nell'ambito del progetto "Proiettiamo sui muri la storia
delle pietre d'inciampo".
Ideato da Serena Cecconi, consulente esperto per le
Istituzioni, e Lidia Gattini, di Mandragola Editrice, il
progetto è nato dalla necessità di proporre alle scuole un
originale laboratorio sulla Shoah e un evento celebrativo che si
potesse realizzare in sicurezza, ma con il coinvolgimento
studentesco e della cittadinanza. Le restrizioni dovute
all'emergenza sanitaria hanno portato a rimodulare l'iniziativa,
i cui principi e il cui valore sono rimasti comunque immutati.
Il Savoia ha aderito con convinzione come capofila, in rete
con il Liceo Toschi di Parma e l'Istituto di Istruzione
Superiore Aldini Valeriani di Bologna, al progetto finanziato
dal Miur attraverso il Bando "Promozione di eventi
istituzionali, giornate, ricorrenze nazionali e campagne di
comunicazione". Circa 80 gli studenti coinvolti in Italia, tra
cui quelli di cinque quinte classi della scuola di Chieti.
Partito a novembre e andato avanti con la realizzazione di
podcast e di un video, il progetto giungerà al termine il 27
gennaio, Giorno della Memoria, con la proiezione del filmato
realizzato dagli studenti. Gli alunni oggi hanno ultimato la
registrazione del podcast con lo speaker Riccardo Cotumaccio.
Referenti del progetto sono i docenti Antonella Aceto, Annamaria
Campana e Maurizio Roccioletti, coordinati dal dirigente
scolastico Annamaria Giusti.
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