"Il movimento Lgbtqi italiano, nato
a Torino quasi cinquant'anni fa, ha costruito a fatica un grande
cambiamento culturale e sociale in questo Paese. Ci ha reso
tutte e tutti più libere e liberi, e nella giornata di oggi è
importante che si sappia che sono, siamo, dalla loro parte".
Così la sindaca Chiara Appendino in un post su Facebook per la
Giornata mondiale contro l'omofobia, bifobia e transfobia, "un
dramma che si consuma ogni giorno, spesso in silenzio, dal
momento che oltre il 76% delle persone dichiara di non sporgere
denuncia per sfiducia o paura".
Per Appendino "a tutto questo bisogna dire basta, con forza.
Devono farlo le Istituzioni, portando avanti una legge severa
contro questi crimini, una legge che riconosca la necessità di
fare formazione e informazione già a partire dalle scuole, che
cancelli la possibilità di portare avanti le cosiddette 'terapie
riparative', come ha fatto la Germania recentemente". Inoltre,
aggiunge, "devono farlo i cittadini e le cittadine, rifiutando
con forza qualsiasi tipo di discriminazione o discorso d'odio.
Che sia reale o virtuale. Con il coraggio di chi sceglie di non
assecondare, con il proprio silenzio, atti di bullismo,
discriminazioni nell'accesso alla casa, al lavoro, molestie e
insulti. A Torino - conclude - tanti cittadini e cittadine non
restano in silenzio, e questo è grazie soprattutto al lavoro che
le associazioni Lgbtqi hanno portato avanti negli anni".
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