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Nel 2023 la prima passeggiata spaziale di un turista

Nel 2023 la prima passeggiata spaziale di un turista

Russia e privati rilanciano le vacanze tra le stelle

ROMA, 25 giugno 2020, 23:11

Redazione ANSA

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La Soyuz con a bordo Luca Parmitano verso la Stazione Spaziale (fonte: Christina Koch, NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Soyuz con a bordo Luca Parmitano verso la Stazione Spaziale (fonte: Christina Koch, NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Soyuz con a bordo Luca Parmitano verso la Stazione Spaziale (fonte: Christina Koch, NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 2023 promette di essere l'anno della prima passeggiata fra le stelle di un turista spaziale: dopo quasi dieci anni di silenzio, riparte il mercato del turismo in orbita e accade grazie all'accordo fra la principale azienda aerospaziale russa, Energia, e l'americana Space Adventures, organizzatrice di tutti e otto i voli turistici finora promossi in orbita a partire dal 2001 al 2009. Dopo 11 anni di silenzio, sono ancora i privati a voler riaprire la pagina del turismo spaziale.
    Il contratto prevede il trasporto di due turisti alla Stazione Spaziale Internazionale nel 2023, ha dichiarato Energia in una nota citata dall'agenzia Interfax. I due turisti saranno ospitati nel segmento russo della stazione orbitale e uno dei due potrà affrontare una "passeggiata nello spazio in compagnia di un cosmonauta russo".
    L'annuncio arriva dopo anni in cui per i turisti non c'era stato davvero più spazio, nemmeno a prezzi che avrebbero superato i biglietti da capogiro pagati finora, compresi fra 20 e 30 milioni di dollari. Sono stati anni in cui, dopo l'uscita di scena dello Space Shuttle del 2011, solo la navetta russa Soyuz ha avuto l'esclusiva del trasporto di astronauti. Il 30 maggio scorso, però, un veicolo americano è tornato a volare con uomini a bordo: la capsula Crew Dragon della SpaceX ha portato sulla Stazione Spaziale per conto della Nasa i veterani dello spazio Doug Hurley e Bob Behnken e il nuovo successo americano ha di fatto strappato alla Russia il monopolio.
    La vecchia e affidabile Soyuz continua a essere a disposizione degli astronauti, dei russi come degli europei, ma potrebbe tornare ad essere anche un taxi per turisti spaziali.
    Il primo era stato il miliardario americano Dennis Tito, che nel 2001 aveva trascorso otto giorni sulla Stazione Spaziale pagando un biglietto da 20 milioni di dollari. L'anno successivo era toccato al papà del programma open souce Linux, il sudafricano Mark Shuttleworth, e nel 2005 all'americano Greg Olsen; la prima turista spaziale è arrivata sulla Stazione Spaziale nel 2006, era l'imprenditrice di origine iraniana Anousheh Ansari, mentre il record di due viaggi turistici in orbita, nel 2007 e nel 2009, spetta al papà dei principali software della Microsoft, Charles Simonyi, di origini ungheresi. Nel 2008 è stata la volta del creatore di videogiochi Richard Garriott e a chiudere la serie delle vacanze stellari è stato, nel 2009, il papà de Cirque du Soleil, Guy Laliberte.
    Dopo anni di sogni popolati da hotel in orbita, biglietti per la Luna e progetti di voli suborbitali, l'elenco potrebbe riprendere nel 2023 proprio da dove si era interrotto: ancora una volta con la Soyuz e soggiorno sulla Stazione Spaziale, stavolta con passeggiata e un prezzo un po' più alto: 30 milioni di euro. 

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