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Un alunno su 2 andrà a scuola in auto o moto private

Cambia la mobilità per paura del Covid, in calo mezzi pubblici

Redazione ANSA

Il ritorno tra i banchi quest'anno sarà accompagnato da nuovi scenari, a causa della paura del Covid, degli orari di ingresso scaglionati e dei mezzi pubblici con capacità ridotta. A pochi giorni dall'inizio della scuola, la mobilità degli studenti rimane uno dei nodi più critici e le oggettive difficoltà organizzative costringeranno milioni di famiglie a ripensare il modo in cui portare i figli a scuola. Sarà un cambiamento radicale, come fotografato dall'indagine commissionata da Facile.it a mUp research e Norstat, realizzata su un campione rappresentativo di famiglie italiane con figli dai 2 ai 18 anni, dalla quale emerge che quest'anno quasi 1 alunno su 3, pari a circa 2,5 milioni di bambini e ragazzi (29,8%) cambierà, del tutto o in parte, mezzo di trasporto per il tragitto casa-scuola. La tendenza vede l'aumento dei trasporti privati a scapito della mobilità pubblica. A livello generale, faranno ricorso all'uso di un mezzo proprio 6 alunni su 10 (57%), pari a circa 4.820.000di bambini e ragazzi, che quest'anno raggiungeranno la scuola in auto o moto. Il dato è ancor più significativo se si considera che lo scorso anno, ad usare questo tipo di mezzo era il 50,2% degli scolari. A fare le spese di questo cambiamento, oltre al traffico cittadino e all'inquinamento dell'aria, sarà il trasporto pubblico. Cala il numero di alunni che hanno intenzione di utilizzare autobus o tram; alla ripartenza delle lezioni lo farà solo il 14,9%, erano il 16,7% lo scorso anno. Ancora meno, circa il 2%, quelli che sceglieranno la metropolitana o il treno. In diminuzione anche il numero di alunni che utilizzeranno servizi quali lo scuolabus; il 5,2%, degli alunni quest'anno, mentre lo scorso anno erano il 7,6%. In leggero aumento coloro che hanno scelto di recarsi a scuola a piedi; lo faranno il 31,7% degli studenti, pari a quasi 2,7 milioni di ragazzi, erano il 31,1%, lo scorso anno.

Il cambio di abitudini riguarderà, in particolare, i ragazzi iscritti alla scuola secondaria, sia di primo grado (il 35,8% degli studenti cambierà il modo di coprire il tragitto casa/scuola), sia di secondo grado (43,4%). A spingere per il cambiamento saranno soprattutto le mamme (30,5%) e i genitori residenti nel Centro Italia (33,4%). Quasi 1 milione di famiglie cambierà mezzo per paura del Covid Secondo le dichiarazioni raccolte, la ragione principale per cui molte famiglie cambieranno modalità di trasporto è proprio la paura del Covid; tra gli intervistati che modificheranno le loro abitudini di trasporto, 1 su 2 (50%), pari a circa 875mila nuclei, ha preso questa scelta per evitare di esporre i figli ad un possibile rischio contagio. Ad essere più preoccupati della malattia sono i genitori residenti al Sud e nelle Isole, dove la percentuale arriva al 55,9%. Per oltre mezzo milione di famiglie (30,1% del campione intervistato), invece, la ragione del cambiamento è legata all'orario di ingresso scaglionato adottato dalla scuola, mentre il 24,1% ha scelto di rivedere le modalità di trasporto per motivi organizzativi interni al nucleo. La preoccupazione per il tragitto casa-scuola è condivisa anche da chi non cambierà mezzo di trasporto; tra le famiglie alle prese con il ritorno sui banchi, 2 su 3, pari a 3,5 milioni di nuclei, hanno dichiarato di essere in apprensione (66,2%) per il percorso. Ad essere più preoccupati, ancora una volta, risultano essere le mamme (67,6% vs il 64,4% rilevato tra i papà) ed i genitori dei ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado (72,7%) e di secondo grado (78,2%), quelle dove solitamente i ragazzi si recano da soli e dove, nel tragitto casa-scuola, i genitori non possono vigilare sul rispetto delle misure di contenimento del contagio.

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