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Joe Biden e la passione per i motori

Orgoglioso proprietario d'una Corvette, piace al mondo automotive

Andrea Silvuni ROMA

Joe Biden, il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, è un uomo completamente diverso dal suo predecessore anche dal punto di vista del rapporto con le auto e i motori. Ne è un esempio la sua sincera passione per i motori: figlio di Joseph, direttore vendite usato in una grande concessionaria Chevrolet di Wilmington nel Delaware, è oggi orgoglioso proprietario di una Corvette Stingray del 1967 che col suo ingresso alla Casa Bianca non potrà più guidare ma che continuerà a testimoniare la sua vicinanza al mondo delle quattro ruote.

Il giovane Biden Jr cominciò a trafficare in automobili alla fine degli anni '50 durante il periodo passato alla locale università. Le regole del campus non concedevano, all'epoca, agli studenti di possedere auto ma Joe superò il problema utilizzando nel weekend macchine (quasi sempre delle convertibili) che venivano affittate dall'azienda dove lavorava il padre ed allagando anche l'attività ai suoi compagni.



Crescendo in un ambiente in cui le quattro ruote erano non solo argomento quotidiano in casa, ma anche la fonte di un reddito che fortunatamente cresceva riportando serenità in famiglia, il giovane Biden poté permettersi, probabilmente di seconda mano, una Pontiac Tempest. Qualche tempo più tardi, esattamente nel 1967 in occasione del suo matrimonio - come Biden ha raccontato in una intervista a Jay Leno - fu invece il padre Joseph a regalargli la stupenda Chevrolet Corvette Stingray che ancora fa bella mostra di sé nel garage privato del neo Presidente Usa. Un video ufficiale della campagna elettorale lo mostra guidare con emozione questo gioiello da 350 Cv .

 

Una vettura pagata nel 1967 ben 5.600 dollari e che è sempre stata intestata a Joe Biden. E che è stata manutenuta con l'amore e l'attenzione che sono proprie di un vero appassionato di auto, un atteggiamento che non ha nulla a che fare all'esibizionismo del suo predecessore alla Casa Bianca, amante di auto molto costose e molto 'impressive', probabilmente solo per sottolineare ricchezza e status sociale. Di Biden, tra l'altro, circolano immagini dove in bermuda e a torso nudo, il neo Presidente (allora probabilmente era il vice di Obama) lava personalmente con secchio e spugna una sua automobile. Con un abile fotomontaggio alcuni media hanno 'incollato' questa immagine Biden-fai-da-te davanti ad una Corvette di ultima generazione, auto che gli era stata presentata dal Ceo di GM Mary Barra in una visita ufficiale a Detroit.

Joe Biden, in quel periodo, aveva affiancato Obama nell'impegnativo lavoro di rilancio dell'industria automobilistica nordamericana, come testimoniano una immagine di un incontro in FCA con Sergio Marchionne e lo scatto che ha immortalato il momento in cui Biden firma un pezzo della carrozzeria della nuova Wrangler, elemento strategico nella rinascita di Chrysler sotto la gestione FCA. Il mondo dell'automotive ha accolto con favore, anzi con entusiasmo, la vittoria di Biden. Il Ceo del Gruppo Volkswagen Herbert Diess ha ricordato al riguardo che "il programma democratico è più allineato con la nostra strategia mondiale per combattere il cambiamento climatico attraverso l'elettrificazione".

Nel proporsi agli elettori Usa, Joe Biden ha infatti promesso un importante supporto al rinnovamento del parco circolante con mezzo milione di punti di ricarica entro il 2030, il ritorno pieno del tax credit di 7.500 dollari (abolito sotto Trump) per le vetture elettriche e l'applicazione di regole più strette per proteggere l'ambiente e incoraggiare il mercato del modelli elettrici.

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