Elettrica o alimentata a idrogeno, iper connessa e a guida autonoma. La mobilità del futuro è stata esplorata in ogni suo possibile scenario alla VTM Conference di Torino, evento a cui hanno partecipato produttori di veicoli, fornitori di componenti e servizi, istituzioni e società di ingegneria.
Un appuntamento realizzato con il sostegno di Regione Piemonte e Camera di Commercio di Torino, organizzato dalla società internazionale specializzata abe - advanced business events in collaborazione con Ceipiemonte. È la prima tappa nel percorso di avvicinamento a VTM 2022 - Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings, business convention che il 30 e il 31 marzo riunirà la comunità industriale dei trasporti sotto la Mole. Alla sua prima edizione, nel 2018, parteciparono 260 aziende e startup provenienti dall'Italia e da ogni parte del mondo. C’è da aspettarsi lo stesso entusiasmo fra qualche mese, sulla spinta del Green Deal europeo e della transizione energetica che sta producendo una rivoluzione senza precedenti nel settore.
“Oggi il Piemonte riparte per davvero - ha detto l’assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, aprendo i lavori - con un momento di riflessione che ci porterà a creare opportunità per le aziende, guardando anche alla programmazione europea per i prossimi sette anni”. In Piemonte i progetti sono tanti, a partire dal nuovo polo dell’auto da 20 mila metri quadrati che sorgerà a Mirafiori. “Ancor prima della costruzione dei muri il nostro ruolo sarà quello di fornire assistenza alla trasformazione tecnologica, mettendo a contatto le imprese fra loro e con il mondo degli atenei”, ha detto il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina.
Nella mobilità del futuro Torino vuole essere ancora protagonista, “siamo sempre stati capitale dell’auto”, sottolinea Gallina. Anche perché ci sono realtà universitarie e bancarie, come il Politecnico che ha partecipato a una tavola rotonda sull’idrogeno e Intesa Sanpaolo con il suo Innovation Center, che sono pronte a fare la loro parte. C’è anche Stellantis, che mette tra i suoi obiettivi quello di un’auto elettrica che nel 2026 avrà lo stesso costo di una vettura ad alimentazione tradizionale. “In Europa abbiamo un 14% di vetture a bassa emissione - ha detto Alessandro Coda, Automotive Research & Advanced Engineering, Head of Tech Scouting del gruppo automobilistico - Nel 2030 vogliamo arrivare al 70%. È un grosso sforzo di progettazione, architettura, tecnologie e altri settori, come quello dell’energia. Noi vogliamo essere partner di questi cambiamenti con le nostre proposte”.
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