(ANSAmed) - TEL AVIV, 13 AGO - I tre ex pazienti, ai quali
all'inizio di questa settimana è stato somministrato il farmaco
creato con gli anticorpi trovati nel plasma di guariti
dall'infezione, erano ammalati in condizioni non gravi con
polmonite indotta dal Covid 19. Il trial è cominciato giovedì
scorso ed ha coinvolto 12 pazienti - hanno riferito i media -
suddivisi in gruppi. Il primo era di 3 pazienti, l'ultimo dei
quali è stato dimesso ieri. Secondo i medici i pazienti sono in
condizioni buone a sufficienza per restare a casa ma ancora
devono essere testati se sono negativi al virus. "Non so se sia
la fortuna dei principianti - ha aggiunto Rothstein che comunque
si è detto cauto sulla vicenda - ma siamo molto entusiasti. Per
un medico assistere ad un tale miglioramento in un così breve
periodo di tempo è sorprendente". Commenti positivi anche da
parte di Kamada azienda tra le prime al mondo - hanno ricordato
i media - a puntare su un farmaco tratto dagli anticorpi.
"Abbiamo usato - ha spiegato Amir London, ceo di Kamada, citato
da Times of Israel - plasma convalescente come materiale grezzo,
ma poi sottoposto a trattamento farmaceutico e processato per
diventare farmaco. Quando si usa una infusione (di anticorpi
regolari, ndr) non si sa esattamente cosa si sta dando". Invece
con il farmaco messo a punto si assicurano - ha proseguito -
quantità di anticorpi predefinite e standardizzate e ai pazienti
è somministrato "un trattamento virale che può ridurre la carica
virale". Il prodotto - ha aggiunto ancora sempre citato dalla
stessa fonte - è "una globulina iperimmune, a volte definita
come vaccino passivo. Chiamato in questo modo perchè a
differenza di un vaccino regolare "che induce l'organismo a
creare anticorpi per combattere virus o batteri, contiene
anticorpi preformati". London - anche lui cauto sui primi
incoraggianti successi - ha detto che la scelta di sperimentare
su pazienti in condizioni moderate, affetti da polmonite da
Covid 19, ma non ancora in ventilazione, è legata al fatto che
"si è voluto prenderli quando sono ancora altamente vitali e
prima del deterioramento, in modo da curare questa fase virale
con un rimedio antivirale". (ANSAmed)
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