(ANSA) - ROMA, 07 GIU - Un semplice prelievo di sangue da
effettuare nei giorni successivi a un evento ischemico per
potere prefigurare le risposte del paziente alle terapie,
personalizzando il percorso riabilitativo. Sono molto
incoraggianti e sono stati ritenuti di estremo interesse i primi
risultati ottenuti dai ricercatori del Laboratorio di
Nanomedicina di ICS Maugeri di Pavia, presentati alla conferenza
Bio-Sensing Technology di Sitges (Spagna), evento internazionale
di condivisione delle più recenti ricerche nell'ambito dei
biosensori, health-tech e nuove tecnologie per il rilevamento
rapido di analisi per la diagnostica point-of-care. I 55 casi di
ictus ischemico sono stati arruolati entro 24 ore dall'esordio
dei sintomi, i campioni di sangue raccolti nella fase acuta,
dopo 7 giorni, dopo 30 giorni e a tre mesi dall'esordio.
I risultati presentati in Spagna derivano dall'utilizzo di
una tecnologia digitale ultra-sensibile, chiamata Single
Molecule Array (SiMoA) e disponibile presso il Laboratorio di
Nanomedicina di ICS Maugeri, per la detection di biomarcatori in
campioni ematici di pazienti reclutati all'interno di un
protocollo clinico coordinato da IRCCS Maugeri, in
collaborazione con il Policlinico San Matteo e l'IRCCS Mondino.
Lo studio ha coinvolto anche il Laboratorio di ricerca sulle
malattie neurodegenerative e le Unità di Neuroriabilitazione di
Maugeri.
"Questa ricerca che guarda al danno e al recupero da ictus -
spiega la dottoressa di ICS Maugeri Marta Truffi - potrebbe
avere risvolti molto importanti per personalizzare la cura dei
pazienti e consentire loro cure appropriate e il migliore
recupero Siamo pronti a lavorare su un terzo biomarcatore per
rafforzare il livello di previsione, e prolungarlo a sei mesi
dall'evento ischemico".
Per la presentazione dei risultati ottenuti sulla
quantificazione di biomarcatori di danno cerebrale in pazienti
con ictus ischemico, Truffi è stata premiata con un Award per
Outstanding Rapid Communication. "Una gioia inattesa, un premio
che considero assegnato a tutto il nostro gruppo - ha commentato
Truffi - e che ci spinge a proseguire con sempre maggiore
determinazione. La pandemia ha rallentato il nostro lavoro.
Abbiamo faticato tanto a causa degli accessi contingentati nei
reparti e per la difficoltà in epoca Covid19 dei follow up, ma
siamo andati avanti con determinazione". (ANSA).