(ANSA) - TORINO, 11 OTT - Sono 6 milioni ogni anno le morti
causate dal fumo nel mondo, che saliranno a 8 milioni entro il
2030. Il tabacco è il principale responsabile dei 41.000 nuovi
casi di tumore del polmone che vengono diagnosticati ogni anno
nel nostro Paese; in Piemonte sono circa 4.500, in linea con il
dato nazionale.
Il programma di cui il San Luigi di Orbassano è centro di
riferimento per il Piemonte recluterà nell'arco di 18-24 mesi in
Italia circa 7.300 forti fumatori - spiega Ugo Pastorino,
Direttore Struttura Complessa di Chirurgia Toracica, Fondazione
IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano - in base alla
fascia di rischio verrà offerto un programma di prevenzione
personalizzato, che comprende, per chi lo desidera, la
cessazione del fumo con un farmaco naturale e successivi
controlli TC ad intervalli annuali differenti".
"Il tumore del polmone in Italia rappresenta la prima causa
di morte nel sesso maschile ed è la seconda-terza causa di morte
in quello femminile, nel quale tra l'altro i casi sono in
continuo aumento - osserva Giorgio Vittorio Scagliotti,
professore di Oncologia Medica, Università di Torino e Direttore
Struttura Complessa Oncologia Medica, AOU San Luigi Gonzaga -
Con questo programma di screening polmonare nei forti fumatori
possiamo individuare nel 60%-70% dei casi la malattia in stadio
iniziale, laddove le possibilità chirurgiche sono decisamente
superiori e dove la sopravvivenza a 5 anni può arrivare al
60%-70%".
La TAC spirale a basse dosi è l'esame d'elezione nel
programma di screening polmonare. "Questa tipologia di TAC è,
innanzitutto, a basse dosi di radiazioni, meno di un quarto di
quelle di una TAC standard, e quindi potenzialmente meno dannosa
per il paziente che vi si sottopone - dice Andrea Veltri,
Direttore S.C.D.U. Radiodiagnostica, AOU San Luigi Gonzaga -
inoltre, si tratta di un test molto sensibile, che ci permette
di individuare il maggior numero di tumori in fase precoce, con
dimensioni inferiori al centimetro, e dunque curabili". (ANSA).