(ANSA) - PERUGIA, 31 GEN - L'Università degli Studi di
Perugia ha contribuito allo sviluppo di quella che è considerata
l'unica terapia esistente in grado di curare i bambini affetti
dalla leucodistrofia metacromatica (Mld), una malattia genetica
rara. Frutto di un lungo lavoro fra équipe diverse appartenenti
a vari enti di ricerca, dal dicembre 2020 ha avuto
l'approvazione dall'Agenzia europea del farmaco (Ema). I
risultati ottenuti con il farmaco su 29 bambini affetti da Mld
sono stati pubblicati recentemente dalla prestigiosa rivista The
Lancet.
Questa terapia per curare i bambini affetti dalla
leucodistrofia metacromatica (Mld), messa a punto presso il
Telethon institute for gene therapy, ospedale S. Raffaele di
Milano, in collaborazione con Orchard Therapeutics, consiste -
spiega l'Università di Perugia in una nota - nel trapianto di
midollo di cellule staminali emopoietiche autologhe del
paziente, corrette geneticamente con la tecnica della terapia
genica, al fine di ripristinare la funzione del gene difettivo.
Nell'ambito di questo progetto biomedico, l'Ateneo del capoluogo
umbro e in particolare la professoressa Sabata Martino e il
dottor Francesco Morena, della sezione di Scienze biochimiche e
biotecnologiche del Dipartimento di Chimica, biologia e
biotecnologie, sezione di cui è responsabile la professoressa
Carla Emiliani, hanno contribuito "in forma sostanziale" dalle
prime fasi di sviluppo e sperimentazione della terapia. Il
gruppo perugino, infatti, ha sviluppato e progettato dei saggi
biomolecolari miniaturizzati atti a dimostrare la corretta
funzione e struttura della proteina terapeutica in piccole
quantità di campioni biologici, fornendo così dei parametri
utili per il monitoraggio dell'efficacia della terapia, sia
nelle fasi iniziali del trattamento sia quelle di sorveglianza
post trattamento. (ANSA).