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Federanziani, più di un anziano su due non segue le cure

Parte la campagna nazionale "Io aderisco, tu che fai"

Redazione ANSA ROMA

Più di un over-65 su due si dimentica di prendere antidepressivi e farmaci anti-colesterolo. Quelli contro l'ipertensione, poi, hanno una percentuale ancor più bassa, ma la criticità tocca anche altri trattamenti. Questa la fotografia dell'aderenza alle cure in Italia che ha spinto il Comitato italiano per l'aderenza alla terapia (Ciat) a promuovere la campagna nazionale "Io aderisco, tu che fai", una iniziativa che cerca di coinvolgere giovani e anziani proprio per evitare di dimenticare le terapie delle malattie croniche.

Lo stesso Ciat fa emergere un quadro che fa riflettere: solo il 44% degli anziani riesce a seguire la terapia contro la depressione, il 41% quella delle statine per il controllo del colesterolo e solo il 37% prende, secondo le indicazioni dei medici, i medicinali contro l'ipertensione. In occasione dell'VIII Congresso nazionale di Senior Italia FederAnziani a Rimini, proprio nell'ambito di questa campagna, sono stati presentati quattro spot con protagonista Claudio Lippi. Nei filmati si vede la nipotina che ricorda al presentatore televisivo di prendere regolarmente i farmaci.

"Solo la metà dei pazienti assume i farmaci secondo le modalità corrette", afferma Vincenzo Mirone, responsabile scientifico di Ciat. "Promuovere l'aderenza terapeutica a 360 gradi significa investire nel futuro - aggiunge Roberto Messina, presidente di Senior Italia FederAnziani - Si calcola che entro il 2028 i pazienti cronici" in Italia "ammonteranno a circa 25 milioni. Per assisterli la spesa totale sarà di oltre 70 miliardi di euro".

Secondo Antonio Russo, tesoriere nazionale di Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), per i pazienti colpiti da tumore "fino al 30% delle terapie orali non vengono portate a termine e ben il 50% dei trattamenti non viene assunto così come indicato". "Ben il 40% dei malati con artrite reumatoide non assume regolarmente le cure", aggiunge Luigi Sinigaglia, presidente nazionale della Sir (Società italiana di reumatologia). 

 

Sileri, con invecchiamento della popolazione necessario un nuovo modello Sanità

L'invecchiamento della popolazione "comporta la necessità di un nuovo modello di sanità, che deve essere fortemente integrato con il sociale". Lo afferma il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, al Congresso nazionale di Senior Italia Federanziani a Rimini. "La persona anziana, con una o più patologie croniche, in condizione spesso di solitudine e di disagio economico, in ragione della sua fragilità richiede una presa in carico di tutti i suoi bisogni. Sulla base di questa valutazione, il ministero della Salute - ha spiegato - ha emanato il Piano nazionale della cronicità, che mette al centro il paziente-persona attraverso progetti di assistenza personalizzata che coinvolgono medici di base, farmacisti, specialisti e assistenti sociali. Il piano è stato recepito ormai da tutte le Regioni eccetto tre: il Friuli Venezia Giulia, che lo adotterà entro la fine dell'anno, la Sicilia, dove è in fase di recepimento, e la Sardegna". Un'altra priorità per la gestione delle cronicità è lo sviluppo della sanità digitale. "L'obiettivo - ha spiegato Sileri - è essere più vicini agli anziani, garantendo prestazioni a domicilio attraverso servizi di televisita, teleassistenza e telemonitoraggio.

Il nostro sistema di welfare deve andare quindi nella direzione del superamento della logica dei silos di spesa, che pensa in termini di singoli servizi e prestazioni erogate, considerando gli interventi nel loro complesso con il relativo impatto economico e sociale. Un cambiamento di prospettiva per un vero welfare di comunità, che favorisce una vera integrazione sociosanitaria". Il viceministro, riferendosi all'ambito della prevenzione negli anziani, ha considerato anche la possibilità di estendere gli screening oncologici (per la mammella e il colon retto) fino a 74 anni: "Aumentando l'incidenza di tumore con l'avanzare dell'età - ha concluso - è necessario garantire diagnosi precoci e cure immediate, perchè anche gli anziani possono guarire dal cancro".

   

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