"Non siamo in guerra, ma di fronte
a un'epidemia che ha provocato 30 morti il 9 settembre contro
1.438 il 14 aprile. La situazione non è quindi assolutamente la
stessa": così scrive un gruppo di 35 ricercatori e universitari
che firmano un appello sul quotidiano Le Parisien per "non
essere più guidati dalla paura".
"Lanciamo un appello alle autorità politiche e sanitarie -
scrivono gli scienziati - affinché smettano con una
comunicazione ansiogena che esagera sistematicamente i pericoli
senza spiegarne i meccanismi. E lanciamo un appello ai
giornalisti a non farsi più megafono di questa comunicazione
diventata controproducente senza prenderne le dovute distanze:
la maggioranza dei nostri concittadini non ha più fiducia nei
discorsi ufficiali, crescono i complottismi di ogni genere e gli
estremismi ne approfittano".
Firmano l'appello, fra gli altri, Jean-François Toussaint,
docente di Fisiologia all'università di Parigi, Gilles Boeuf,
docente di biologia all'università di Parigi, Louis Fouché e
Olivier de Soyres, rianimatori, Laurent Toubiana, epidemiologo
all'Inserm, e Mylène Weill, biologa al Cnrs.
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