«Perché i lavoratori, su richiesta
dell'azienda, possono fare i tamponi presso laboratori privati e
i cittadini no? I cittadini non hanno ugualmente diritto di
conoscere il proprio stato di salute? E perché i laboratori
privati sono stati inibiti in un momento in cui invece, più che
mai, bisognerebbe fare squadra?». E' quanto si chiede il dottor
Maurizio Gallo, responsabile del centro diagnostico Sanciro di
Portici (Napoli), in seguito alla decisione del presidente della
Regione Campania Vincenzo Campania di consentire a cliniche e
laboratori privati di eseguire i tamponi a patto che a
richiederle siano le aziende per i propri dipendenti, mentre il
privato cittadino dovrà continuare a fare capo all'Asl di
riferimento usufruendo di un servizio a costo zero. Una
condizione, si sottolinea, "che fa della Campania un'eccezione
nel panorama nazionale, dal momento che in altre regioni
cliniche e laboratori privati possono operare su questo fronte
senza paletti".
"Il nostro intervento potrebbe aiutare a porre rimedio a
questo scenario che in inverno andrà ad acuirsi - spiega il
dottor Gallo - Se la platea di chi ha bisogno del tampone si
spalmasse anche sulle cliniche e i laboratori privati, le Asl
potrebbero tirare una boccata d'ossigeno: avrebbero meno tamponi
da processare e potrebbero rispondere in un tempo minore alla
domanda dei cittadini; dal canto nostro noi siamo perfettamente
in grado di partire anche adesso con i tamponi". Con
l'avvicinarsi dell'inverno e con il paventato aumento dei casi
positivi al coronavirus, le Asl rischiano di essere subissate di
richieste "e soprattutto rischiano di non riuscire a processare
i tamponi in tempi accettabili, con tutte le conseguenze del
caso sui lavoratori costretti all'isolamento fiduciario in
attesa dei risultati".
"Al cittadino va lasciata la libertà di decidere se vuole
pagare per avere il tampone oppure no, in quanto ognuno deve
essere padrone di conoscere il proprio stato di salute nei tempi
e nei modi che lui decide, se lo fa a sue spesa», incalza Gallo.
Il medico, infine, mette in evidenza anche dei 'vuoti' della
norma: C'è un laboratorio che, tramite un'intervista su un noto
quotidiano, ha ammesso di effettuare i tamponi anche ai privati
cittadini ma solo per i residenti di altre regioni, in cui
questo limite ai privati non esiste. Quindi - ragiona il dottor
Gallo - questa norma è rivolta ai laboratori oppure vuole solo
penalizzare i cittadini? Ad ogni modo si tratta, a mio avviso,
di una strategia sbagliata. Pubblico e privato non devono essere
nemici, ma devono collaborare soprattutto in momenti di
emergenza sanitaria come questa dove c'è bisogno di tutte le
risorse in campo".
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