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La sonda Juno pronta a incontrare Giove e la sua luna Ganimede VIDEO

La sonda Juno pronta a incontrare Giove e la sua luna Ganimede VIDEO

Il 7 e l'8 giugno il doppio sorvolo ravvicinato

07 giugno 2021, 08:47

Redazione ANSA

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Ganimede vista dalle sonde Voyager e Galileo (fonte: USGS Astrogeology Science Center/Wheaton/NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ganimede vista dalle sonde Voyager e Galileo (fonte: USGS Astrogeology Science Center/Wheaton/NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ganimede vista dalle sonde Voyager e Galileo (fonte: USGS Astrogeology Science Center/Wheaton/NASA/JPL-Caltech) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Doppio storico appuntamento in vista per la sonda Juno della Nasa, con due incontri ravvicinati con Giove e la sua luna più grande, Ganimede, che è anche la più grande del Sistema Solare. Lunedì 7 giugno, quando in Italia saranno le 19:35, Juno sorvolerà Ganimede passando a una distanza di 1.038 chilometri, la più ravvicinata dopo quella del volo della sonda Galileo nel maggio 2000. A meno di 24 ore di distanza, Juno sorvolerà anche le nubi di Giove, passando a una velocità di 58 chilometri al secondo. Una ghiotta occasione per raccogliere informazioni utili alle prossime missioni nel sistema gioviano: Europa Clipper della Nasa e Juice dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

Lanciata il 5 agosto 2011, la sonda Juno (JUpiterNear-polarOrbiter) è stata realizzata dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa: con tanta tecnologia italiana a bordo, ha viaggiato per cinque anni per entrare in orbita intorno a Giove e svelarne i segreti. Mai sazia di immagini mozzafiato e dati scientifici, ora si prepara a ‘sfiorare’ Ganimede, che oltre a essere più grande di Mercurio, è anche l’unica luna del Sistema solare dotata di una magnetosfera, ovvero una sorta di scudo formato da particelle cariche.

“Juno porta una serie di strumenti sensibili e capaci di osservare Ganimede come non è mai stato possibile prima d’ora”, spiega il responsabile scientifico della missione Scott Bolton del Southwest Research Institute di San Antonio. Gli strumenti di Juno (come Jiram, lo spettrometro dell’Agenzia spaziale italiana usato sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica) inizieranno a raccogliere dati già tre ore prima dell’incontro ravvicinato: l’obiettivo è studiare la crosta ghiacciata del satellite, ottenendo informazioni circa la composizione e la temperatura.

“Mentre Juno passerà dietro Ganimede – spiega l’ingegnere Dustin Buccino del Jpl – i suoi segnali radio ne attraverseranno la ionosfera, causando piccoli cambiamenti di frequenza che dovrebbero essere rilevati da due antenne del Canberra Deep Space Communication Complex in Australia. Se riusciremo a misurare queste variazioni, potremmo capire il legame tra la ionosfera di Ganimede, il suo campo magnetico intrinseco e la magnetosfera di Giove”.

Juno effettuerà il sorvolo a una velocità di 19 chilometri al secondo: il tutto durerà circa 25 minuti, quanto basta per scattare cinque immagini con la JunoCam. “Le cose accadono piuttosto in fretta nel mondo dei flyby – spiega il manager della missione, Matt Johnson del Jpl - e stiamo per averne due: per questo ogni secondo sarà importante”.

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