Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Istat, 300 i prodotti a denominazione nel 2019

Continua la corsa per Dop, Igp, Stg asseganti da Ue. Bene il Sud

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 26 LUG - Si amplia il numero delle eccellenze nel settore agroalimentare di qualità italiano. Nel 2019 salgono a 300 i prodotti a denominazione riconosciuti dall'Ue, grazie all'ingresso dell'Olioextravergine di Puglia Igp (Indicazione Geografica Protetta). Un comparto che vede impegnato sul fronte della produzione sempre più il Mezzogiorno e le donne. E' il quadrro che emerge dal report dell'Istat "Prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg", con la classifica delle produzioni che più hanno ottenuto il riconoscimenti. Al primo posto c'è il settore ortofrutticoli e cereali con 112 prodotti di cui 36 Dop e 76 Igp, seguono i formaggi con 53 prodotti (50 Dop, 2 Igp e 1 Stg) e l'olio extravergine di oliva con 47 (42 Dop e 5 Igp). Tra i prodotti zootecnici si posizionano al primo posto per numero di allevamenti, il Pecorino Romano, il Pecorino Sardo e l'Agnello di Sardegna.

Sul fronte della produzione, l'Istat segnala un lieve calo degli operatori (-1,6%) e dei produttori (-2,1%) per lo più nelle regioni del Nord, mentre prosegue la corsa nel Mezzogiorno rispettivamente con +4,6% e +4,8%, anche per effetto dell'ingresso dell'Olio di Puglia e dell'incremento registrato nel comparto di altri prodotti di origine animale che comprende la Ricotta di Bufala Campana). In pratica oltre il 41,2% dei produttori si trova nelle aree meridionali, dove emerge la Sardegna con il 22,2% del totale, seguita da Toscana (14,7%) e Trentino-Alto Adige (12,8%). Al Centro la situazione è sostanzialmente stazionaria, mentre calano ancora i trasformatori del 5,,7% in tutto il territorio nazionale. Nel 2019 è tornata, infine, a salire, dopo il calo registrato nell'anno precedente, la quota femminile fra gli operatori: sono donne il 15,7% nelle produzioni di qualità, percentuale quasi doppia (31%) nel settore degli Oli extravergine di oliva.

(ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Modifica consenso Cookie