Le specie commestibili nel mondo sono 200 su un totale di un migliaio e il bambù è considerato uno dei cibi del futuro per il suo basso contenuto di grassi e per essere una buona fonte di fibre, proteine e aminoacidi.
Alma Italia ha scelto Phyllostachys edulis, più conosciuta come bambù gigante o Moso, per la coltivazione delle oltre 72 mila piante di bambù tra Piemonte, Emilia-Romagna e Puglia..
"Il bambù - spiega Domenico Fortunato, socio fondatore del Gruppo Alma - è da sempre apprezzato in Oriente, la cucina asiatica ne fa quotidianamente largo uso. In occidente, lo abbiamo assaporato nelle lunghe cotture al vapore dei ristoranti cinesi, ne abbiamo conosciuto i germogli o "cuori" nei ristoranti giapponesi grazie alla zuppa di miso, fino alla foglia utilizzata come guarnizione ornamentale per servire il sushi. Il bambù è però un alimento salutare e interessante, non solo per dare un tocco d'Oriente ai propri piatti. Dopo numerosi studi e approfondimenti - aggiunge Fortunato - oltre a favorire le funzioni antibatteriche naturali, antivirali e antiossidanti del nostro organismo, il bambù è un alimento dall'alto valore nutrizionale, protegge le ossa in quanto ricco di calcio, ferro, zinco e, per l'elevata quantità di silicio organico, è un valido alleato alla lotta contro l'invecchiamento della pelle"
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