Ci appelliamo alla Regione Toscana affinchè intervenga a tutela dei lavoratori e di un settore già messo a dura prova dagli effetti della pandemia". Lo affermano in una nota Michele Rossi (Flai Cgil Toscana), Federico Mambrini (Uila pesca) e Massimiliano Gori (Fai Cisl).
"E' inaccettabile, servono dei correttivi - proseguono -: il settore della pesca è infatti da tempo in crisi e con questo decreto saranno diminuite le giornate lavorative a disposizione delle unità da pesca. Ci appelliamo alla Regione Toscana affinchè intervenga". "Attualmente - ricordano - le giornate di fermo previste a garanzia del mantenimento degli stock ittici sono 30: il decreto del Mipaaf prevede però un ulteriore incremento tra le 15 e le 30 giornate per barche inferiori ai 24 metri e un incremento dalle 20 alle 40 giornate per imbarcazioni di lunghezza superiore. La situazione è già molto critica, il decreto dev'essere rivisto".
"I lavoratori del settore non possono essere abbandonati a sé stessi - concludono -: chiediamo che siano introdotti ammortizzatori sociali strutturali a sostegno dell'occupazione.
Ci auguriamo che le istituzioni raccolgano il nostro grido di allarme".
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