Gli effetti del crollo produttivo, nelle campagne, andranno da una drastica riduzione della manodopera necessaria alla raccolta fino alla rinuncia alla raccolta perché economicamente svantaggiosa. Nei principali frigor ortofrutticoli della provincia si prevede una lavorazione a regime ridotto e il fermo produttivo per vari mesi.
"Si tratta di una situazione che negli ultimi decenni non si era mai verificata - dichiarano Stefania Notariale della Flai/Cgil e Piersecondo Mediani della Fai/Cisl - Gli effetti sull'occupazione sono drammatici perché molti lavoratori stagionali rimarranno senza lavoro e senza stipendio per mesi, senza un ammortizzatore sociale adeguato".
L'indennità di disoccupazione agricola esiste ma, dato che il pagamento arriva l'anno successivo e diminuisce al diminuire del numero di giornate lavorate, "non potrà aiutare i lavoratori a superare i mesi senza lavoro". La richiesta alle coop agricole "è di evitare la chiusura completa degli stabilimenti" e attivare, dove possibile, un servizio di trasporto dei lavoratori verso altri stabilimenti, anche di altre province.
Alla Regione la richiesta di attivare la Cassa integrazione in deroga "analogamente ai casi eccezionali affrontati durante altre calamità naturali e durante la pandemia".
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